Big Mouth è una serie comparsa quasi senza preavviso su Netflix, generando subito l’interesse dei più curiosi grazie a uno stile e un andamento originale e leggero.
La serie, creata da Nick Kroll di The League e Andrew Goldberg de I Griffin, racconta di quel periodo estremamente difficile e abtorto che è la pubertà con i cambiamenti, fisici e non, che come un fiume strabordante travolgono le abitudini puerili e frantumano l’innocenza più genuina.
Nick e Andrew, i giovani protagonisti della serie, si trovano improvvisamente vittima di questi torrenziali cambiamenti, e non sono assolutamente capaci di opporre resistenza o quantomeno di capirci qualcosa. Ed ecco allora che ad accompagnarli spunta fuori il mostro della pubertà, un demone antropomorfo dall’aspetto però goffo e simpatico, quasi come volesse essere una caricatura demenziale del fenomeno fisiologico, che sappiamo essere stato inutilmente oggetto di sproloqui di pseudoscienziati americani. Questi infatti, con ingenuo aristotelismo cercano di scomporre il fenomeno e riordinarlo in modo da non provocare più situazioni imbarazzanti, o scomode, quando la contingenza dei fatti racconta tutta un’altra storia. Big Mouth parla proprio di quello che l’adolescenza e la pubertà sono, nella realtà nuda, parla del disagio, dell’odio verso se stessi e il proprio irriconoscibile corpo, parla di masturbazione e desideri sessuali intimi. La forza di questa serie sta nel fatto che è davvero divertente. Comicità che nasce certo dall’esperienza dei creatori nel campo, ma sopratutto dalla verità che racconta. Non c’è assolutamente neanche una battuta esagerata o una circostanza forzata, tutto è reale, e vedere rappresentata una delle più intime insicurezze fa ridere. Ed è una risata di sollievo, coraggiosa, che può aiutare molto di più che l’aridità della catalogazione scolastica dei sentimenti, che sommergono il cuore in un anfratto crionivale. Credere di conoscere un fenomeno – dopo averlo accuratamente dissezionato – è assolutamente dannoso perchè l’animo umano, nelle sue incomprensibili crepe, non può essere scomposto perchè i vari pezzi non rappresentano unità da soli, e lo zelo con cui si indaga in questo vorticoso buco nero si può facilmente trasformare in disperazione quando l’osservatore si troverà inghiottito e senza via di fuga. Indubbiamente, Big Mouth e le sue risate sono un eccellente e affettuoso invito all’introspezione, senza la pretesa però di cercare mostri.
La seconda stagione ci regalerà questo, dal 5 Ottobre 2018, perfezionata e con più audacia.