Una lampo nella notte, un punto inutile ed altri rimpianti sono la dote che il Napoli porta con sé da Firenze, dopo l’ultima trasferta stagionale: il 2-2 del Franchi allontana in modo praticamente definitivo gli ex Campioni d’Italia dalla Conference League, ultimo strapuntino europeo ancora teoricamente a disposizione.
A differenza di quanto accaduto nelle ultime uscite, l’approccio della squadra di Calzona è stato quello giusto, visto che dopo soli 8′ è stato Rrahmani a sbloccare l’incontro con un preciso colpo di testa su corner di Politano.
Rinfrancato dal vantaggio, il Napoli ha controllato il match senza subire granché per tutto il primo tempo, provando di tanto in tanto a cercare il raddoppio in contropiede.
Purtroppo, in un’annata come questa basta poco per far cambiare direzione al match: al 40′, da un evidente fallo non fischiato su Kvara è infatti nata l’azione che ha costretto Lobotka al fallo di mano al limite della propria area, e Biraghi è stato bravissimo nel battere Meret con uno dei suoi proverbiali calci piazzati.
Il Napoli a quel punto è ricaduto nei soliti errori, dei quali la Fiorentina non ha tardato ad approfittare, trovando subito il gol del ribaltone con Nzola, pronto a recuperare palla su svarione di Politano e a beffare un poco reattivo Meret con un destro rasoterra sul palo lontano.
Nella ripresa gli azzurri hanno però mostrato quantomeno un briciolo di orgoglio, trovando il gol del definitivo pareggio con Kvaratskhelia: spettacolare la punizione del georgiano, che da 25 metri ha tolto la ragnatela dall’incrocio dei pali alla destra di Terracciano con un destro a giro perfetto per precisione e potenza.
La partita si è chiusa sostanzialmente lì, così come le speranze europee del Napoli, scavalcato anche dal Torino e scivolato dunque addirittura al decimo posto: non resta che attendere la fine di questo scempio, che arriverà Domenica pomeriggio (ore 18) quando al “Maradona” giungerà un Lecce già salvo per l’ultima partita di questo straziante campionato.
Calzona non dovrebbe recuperare né Osimhen né Zielinski, che rischiano dunque di chiudere la loro comunque splendida avventura a Napoli senza poter salutare il pubblico: per il resto, inutile aspettarsi novità da un allenatore che è riuscito nell’impresa di far peggio di chi lo ha preceduto quest’anno.
Il Napoli ha vinto 7 dei 12 precedenti giocati in casa contro i salentini in Serie A, ma curiosamente è proprio il successo degli azzurri il risultato che manca da più tempo: il 3 Dicembre 2011 grande protagonista del 4-2 finale fu il Matador Cavani, autore di una doppietta.
La scorsa stagione è finita invece in parità, con l’eurogol di Colombo a vanificare il vantaggio di Elmas e a cancellare l’errore dal dischetto sullo 0-0: era il 31 Agosto 2022.
La più recente delle due vittorie giallorosse risale al 9 Febbraio 2020, quando la squadra di Gattuso fu abbattuta dalla doppietta di Lapadula e dalla rete di Mancosu, che resero inutili il momentaneo pareggio di Milik e soprattutto l’ultima rete in maglia azzurra di Josè Maria Callejon.
Domenica, dunque, calerà il sipario su una stagione iniziata con il tricolore sul petto e con grandi ambizioni, e rivelatasi un incubo sempre più raccapricciante con il passare delle settimane.
L’unica nota positiva di questo campionato è che, finalmente, si è concluso: da lunedì si volterà dunque pagina, sperando che tutti sappiano fare tesoro dei tanti, gravissimi, errori commessi.