Un ragazzino di soli 11 anni, non vaccinato (in quanto under 12), è in gravissime condizioni, in lotta per la vita, in terapia intensiva all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Secondo quanto appreso dal nosocomio, il piccolo, che aveva accusato sintomi influenzali già da una decina di giorni, è peggiorato rapidamente ed è arrivato verso la mezzanotte nel pronto soccorso con una grave insufficienza respiratoria. Difatti, il bambino ha una polmonite interstiziale e dopo essere stato sottoposto a ventilazione meccanica assistita, nel pomeriggio di ieri, ha subito una crisi cardiorespiratorio e i sanitari hanno ritenuto necessario sedarlo e intubarlo in rianimazione. Le sue condizioni, purtroppo, sono così critiche da non poter neppure facilmente essere portato al Cotugno, specializzato in malattie infettive. Tuttavia, dal Cotugno è partito alla volta del Santobono un team con il responsabile della terapia intensiva del presidio per le malattie infettive, Giuseppe Fiorentino, per verificare lo stato del giovane e per dare il proprio supporto. Intervistato dall’ANSA, il direttore generale del Santobono, Conenna, ha dichiarato quanto segue: “ha avuto una crisi cardiaca, quindi ora è intubato e sedato. Ha l’assistenza respiratoria, ha avuto la crisi cardiaca con pneumotorace. All’arrivo in ospedale, da quello che ci hanno raccontato i genitori stimiamo che avesse il Covid da circa una settimana e quindi ha avuto dei sintomi gravi proprio nella fase acuta del Covid, mentre di solito i bambini hanno un long covid, con danni vascolari ma non direttamente respiratori”.
È una notizia che, chiaramente, ci sconvolge e non possiamo fare altro che unirci alla speranza che il piccolo possa al più presto uscire da questo incubo e tornare a godersi la sua fanciullezza. Al tempo stesso, non possiamo, a maggior ragione, non considerare quanto sia assolutamente fondamentalmente che la campagna vaccinale vada avanti, anche e soprattutto per tutelare tutti coloro che non possono ricevere l’immunizzazione, inclusi i bambini sotto ai 12 anni per i quali, nell’ultimo periodo, si sta iniziando a discutere un’eventuale coinvolgimento nelle somministrazioni, sebbene per alcuni esperti, tra cui Crisanti, sarebbe “meglio usare un eccesso di prudenza”.
Ai tanti no vax e no green pass, che negli ultimi tempi stanno pure persistendo a manifestare animatamente, vorremmo seriamente chiedere come facciano a rimanere arroccati sulle loro posizioni deliranti e anti-scinentifiche davanti a episodi tanto gravi e preoccupanti – come quello di Napoli appena portato – che continuano a verificarsi ormai da quasi due anni a questa parte. Al momento i dati del contagio, in Italia, sono piuttosto stabili ma bisogna stare molto attenti per scongiurare la quarta ondata. Il Covid non è stato, non è e non sarà una passeggiata…VACCINAMOCI!