Nessuna sorpresa nell’anticipo dell’ultima giornata del girone di andata, il derby tra Salernitana e Napoli termina con una netta vittoria della capolista, un due a zero che non rende del tutto l’idea del dominio azzurro durante tutti i novanta minuti di gioco.
Al termine di una settimana movimentata che aveva visto il presidente dei granata Iervolino esonerare e poi richiamare Nicola e i partenopei fuori dalla Coppa Italia a vantaggio della Cremonese, la gara è andata avanti per l’intera sua durata secondo il copione che ci si aspettava. Possesso palla totale del Napoli e padroni di casa a difendere in undici. La strategia di mister Nicola ha dato i suoi frutti per quasi tutto il primo tempo, durante il quale il Napoli, seppur dominante sotto il punto di vista del controllo del gioco, non era riuscito a creare granchè se non due occasioni con Osimhen, la prima neutralizzata da Ochoa e la seconda vanificata dalla posizione di offside del nigeriano.
Allo scadere del recupero, però, gli azzurri trovano la giocata vincente: la bella combinazione tra Anguissa e Mario Rui libera il camerunese al cross, è il capitano Di Lorenzo a battere l’estremo messicano con un imparabile tiro sotto la traversa.
Raggiunto il vantaggio i partenopei si sentono più sicuri e raddoppiano all’alba della ripresa con il solito Osimhen che segna a porta praticamente sguarnita dopo un palo di Elmas.
La gara di fatto termina qui, gli azzurri controllano e non spingono e c’è ben poco da segnalare se non un’altra parata di Ochoa sul solito Osimhen e un miracolo di Meret su Piatek, nell’unico vero tiro in porta dei granata.
Il secondo tempo di gestione totale del pallone e del gioco fa irritare i tifosi granata che fischiano i propri beniamini, probabilmente memori della disfatta di Bergamo.
Singolare la scelta di Spalletti di effettuare solo 3 cambi e tutti negli ultimi 5 minuti della gara: probabilmente un messaggio ai propri calciatori a non abbassare la guardia mai, sprecando occasioni e gare come accaduto in settimana contro la Cremonese.
I 50 punti sono record, eguagliato, di punti guadagnati nel girone di andata: una enormità se si considera che gli unici due pareggi si sono consumati alla terza e quarta giornata del campionato.
La giustizia sportiva ha praticamente eliminato la Juve dalla corsa scudetto, ammesso che i bianconeri fossero realmente in gara per la prima posizione, lasciando ad Inter e Milan la responsabilità di rincorrere i napoletani.
Nel prossimo turno sarà la Roma di Mourinho a presentarsi al San Paolo, prima di una serie di quattro partite, sulla carta, abbordabili per gli uomini di Spalletti che potrebbero dare la spinta definitiva verso il sogno.