Alcuni dipendenti di Snapchat, l’app popolare tra i ragazzini e famosa per i messaggi che scompaiono dopo un po’ di tempo, hanno ottenuto accesso in modo improprio alle informazioni degli utenti usando uno strumento interno originariamente pensato per soddisfare le richieste delle forze dell’ordine.
Stando alle rivelazioni di due ex dipendenti della piattaforma social, tutti all’interno di Snapchat avrebbero accesso a un tool utilizzato per ispezionare i profili degli iscritti per motivi di sicurezza. Purtroppo, però, più di qualcuno si sarebbe lasciato prendere la mano, abusando della loro posizione e sfruttando SnapLion (questo il nome dello strumento) per spiare l’attività degli utenti senza un valido motivo e, in alcuni casi, trafugando informazioni personali.
SnapLion è chiamato negli ambienti interni “la chiave del Paradiso” della piattaforma. Utilizzato solitamente per accedere a profili segnalati dalle autorità di polizia delle varie nazioni, SnapLion ha finito con l’essere sfruttato dai vari team per scopi tutt’altro che leciti. SnapLion non è l’unico strumento utilizzato da tecnici e sviluppatori della piattaforma social per accedere ai profili degli iscritti. I vari team di lavoro, infatti, hanno tool con differenti livelli di accesso.