Dare tutto sul campo, contro la Juventus: non si poteva chiedere molto di più al Napoli sabato sera, visto il momento complicatissimo dentro e fuori dal campo, e gli azzurri hanno risposto all’appello, sopperendo con l’abnegazione e lo spirito di sacrificio alle tante carenze tecnico-tattiche ed alle numerose assenze.
Insigne si è preso la sua personale rivincita, segnando il rigore decisivo e dimostrando carattere e coraggio nel tornare sul dischetto contro i bianconeri, cosa che in tutta onestà nessuno si aspettava.
Il Napoli dunque, pur mostrando poco sotto l’aspetto del gioco, ha ottenuto quello che conta e che voleva, ovvero 3 punti in uno scontro diretto per la corsa Champions, contro una deludente Juventus che dice probabilmente addio ai sogni di rimonta scudetto.
Non c’è però nemmeno il tempo di rifiatare, perché stasera torna l’Europa League, competizione che gli azzurri non possono permettersi di trascurare, in quanto ulteriore porta di accesso (in caso di vittoria finale) a quella partecipazione alla prossima Champions League per la quale la lotta con le numerose contendenti in campionato sarà serratissima fino all’ultima giornata.
Gli azzurri sono già volati a Granada, perla dell’Andalusia (che peccato non poter visitare, a causa della pandemia, l’Alhambra e le altre bellezze di questa incantevole città), per affrontare (ore 21) i padroni di casa nell’andata dei sedicesimi di finale.
La squadra di mister Diego Martinez, rivelazione dello scorso campionato, veleggia a centro classifica in Liga ma dispone di alcuni giocatori di comprovata esperienza internazionale: su tutti il centrocampista francese Maxime Gonalons, ex capitano del Lione, con un passato alla Roma ma soprattutto ad un passo dal Napoli quando sulla panchina azzurra sedeva Rafa Benitez.
La sfida tra le due squadre è inedita, mentre si tratta della nona trasferta azzurra in terra iberica: la più recente è la vittoria ottenuta a San Sebastiàn contro la Real Sociedad il 29 Ottobre dello scorso anno grazie ad un gol di Politano.
Il Napoli in precedenza aveva vinto solo due volte in Spagna: il 16 Settembre 1992 a Valencia, con la celebre cinquina di Daniel Fonseca, e il 7 Dicembre 2011 a Villareal grazie ai gol di Inler e Hamsik.
Proprio Politano sarà probabilmente chiamato ad un compito impegnativo: non far rimpiangere il Chucky Lozano, infortunatosi contro la Juventus, che va dunque ad allungare una lista di indisponibili che ha assunto ormai proporzioni drammatiche per gli azzurri.
Oltre al messicano, c’è infatti da registrare l’infortunio occorso nel riscaldamento del match con la Juve ad Ospina (sostituito egregiamente da Meret) e quello di Petagna di lunedì scorso, senza dimenticare quelli che tengono ancora fuori Hysaj, Manolas, Demme e Mertens e l’indisponibilità di Koulibaly e Ghoulam causa covid.
Un’autentica ecatombe che costringerà Gattuso a scelte obbligate: difesa composta dagli stessi di Sabato scorso, centrocampo a 3 con Zielinski ed Elmas (o Fabian) al fianco di Bakayoko, attacco con gli unici tre arruolabili, ovvero Politano Osimhen ed Insigne.
Unica possibile alternativa, la scelta di un centrocampo più nutrito, magari con Fabian esterno a destra di ancelottiana memoria e Politano o Insigne da tenere come cambio in panchina, in caso di necessità.
La nota positiva in questa situazione così complicata è la ritrovata serenità che sembra aver avvolto l’ambiente azzurro: la prestazione contro i bianconeri ha certificato il legame tra Gattuso ed i suoi giocatori, come confermato dallo stesso Politano nella conferenza stampa di ieri, in cui anche il tecnico calabrese ha ammesso come l’assidua presenza di De Laurentiis nelle ultime settimane abbia avuto effetti benefici sul morale del gruppo.
Non resta che augurarsi che nelle difficoltà questa squadra continui a fare quadrato ed a ottenere risultati, a partire da stasera.
Quel che è certo, però, è che una volta finita l’emergenza infortuni il Napoli dovrà necessariamente trovare un’identità tattica ed una qualità di gioco indispensabili per lottare fino in fondo per gli obiettivi stagionali: il cuore ed il carattere serviranno sempre, ma non sempre potranno bastare.