Il dominio, la sofferenza, la vittoria: c’è tutta la stagione, si spera finale compreso, del Napoli di Conte nel successo contro il Milan che consente agli azzurri di staccare l’Atalanta, terza a -6, e di restare nella scia dell’Inter, vittoriosa a sua volta con fatica contro l’Udinese.
L’assenza di McTominay per un attacco influenzale ha “costretto” il tecnico salentino a riproporre dal primo minuto il 4-3-3 con David Neres e Politano, e l’esterno della Nazionale di Spalletti ci ha messo 90″ per sbloccare il match, sfruttando l’imbeccata di Di Lorenzo e la dormita di Pavlovic per infilare Maignan con un sinistro secco e preciso.
I partenopei hanno sfruttato l’eccellente avvio continuando a premere sull’acceleratore, e trovando il raddoppio dopo nemmeno 20′ di gioco con Lukaku, bravo a capitalizzare l’assist di Gilmour dopo un gran recupero di Buongiorno nella metà campo avversaria.
Il vero torto del Napoli, in un primo tempo di totale controllo al cospetto di un Milan ricco di talento ma totalmente privo di organizzazione e cattiveria agonistica, è stato quello di non cercare con maggior insistenza il terzo gol che avrebbe chiuso definitivamente i giochi.
Nella ripresa è arrivata l’ovvia reazione rossonera, rinvigorita dagli ingressi di Leao e Santi Gimenez, mentre l’uscita prematura prima di Anguissa, sostituito da Billing, e poi di Lobotka, ha costretto Conte a ridisegnare un Napoli senza centrocampo.
Meret ha messo ancora la volta le mani sul risultato, parando al centravanti messicano il rigore concesso goffamente da Billing a 20′ dal termine, ma l’ingresso di Juan Jesus per il centrocampista slovacco ha costretto gli azzurri a rintanarsi troppo nelle retrovie, rendendo il gol di Jovic a 7′ dalla fine quasi inevitabile.
Il Napoli ha però tenuto duro, conscio dell’importanza del risultato, e sospinto da un “Maradona” stracolmo e commovente ha portato a casa un successo che, oltre ad essere prezioso in chiave scudetto, consente di tenere a distanza il quinto posto e compiere un ulteriore passo verso la qualificazione in Champions League.
Ancor più determinante per il destino degli azzurri sarà la sfida in programma stasera (ore 20:45) al “Dall’Ara” di Bologna contro i rossoblù di Italiano, quarti in classifica con pieno merito e capaci di proporre, probabilmente, il calcio più bello del nostro campionato.
Con i probabili rientri di Spinazzola e McTominay, l’assenza più pesante potrebbe essere quella di…Conte, ammonito e appiedato dal giudice sportivo.
Con Stellini in panchina al suo posto, in campo ci sarà finalmente abbondanza: chissà che non venga proposto il 4-4-2 con McTominay esterno a sinistra e Raspadori a fianco di Lukaku, accantonato all’immediata vigilia del match col Milan per via del forfait dello scozzese.
Il Bologna è in netto vantaggio nel computo dei 65 precedenti giocati in casa in Serie A, con 31 successi e 18 k.o: i felsinei però non battono il Napoli al “Dall’Ara” dal 25 Maggio 2019, ultima giornata di campionato, quando Santander rese vana la rimonta firmata da Ghoulam e Mertens firmando la sua personale doppietta ed il gol del definitivo 3-2.
L’ultimo blitz azzurro risale al 17 Gennaio 2022, quando a regalare il successo agli uomini di Spalletti fu una doppietta del Chucky Lozano.
Gli ultimi due incontri si sono chiusi in parità: nella scorsa stagione finì a reti inviolate, soprattutto per via del rigore fallito nel finale da Osimhen, protagonista in negativo anche per la sceneggiata contro Garcia dopo essere stato sostituito.
La sfida di Bologna, contro un avversario in grandissima forma, rappresenta il punto di svolta forse definitivo nella stagione del Napoli: restare agganciati all’Inter, alla vigilia di 7 partite contro squadre della parte destra della classifica e con i nerazzurri impegnati anche in Coppa Italia e Champions League, vorrebbe dire avere concrete chances di lottare fino all’ultimo per lo scudetto.
Serviranno quindi tutta la grinta, la concentrazione e la fame possibili, per conquistare tre punti che potrebbero significare un piccolo, ma importante, pezzo di scudetto.