Un ritorno atteso Bleach: Rebirth of Souls segna il ritorno di un titolo dedicato a uno degli anime shonen più iconici di sempre. Sviluppato da Tamsoft Corporation e pubblicato da Bandai Namco, il gioco arriva su PC (tramite Steam), PlayStation 5 e Xbox Series dal 20 marzo 2025. Con l’adattamento anime dell’arco finale del manga, Sennen Kessen-hen, il momento del lancio non potrebbe essere più strategico. Il franchise di Bleach ha goduto di una rinnovata popolarità negli ultimi anni, e un nuovo videogioco che celebri le sue epiche battaglie era atteso da tempo.
La domanda principale che ci poniamo, però, è se il gioco riesca effettivamente a soddisfare sia i fan dell’opera originale sia gli amanti dei picchiaduro. Rebirth of Souls punta a trovare un equilibrio tra accessibilità e profondità, presentandosi come un’esperienza che valorizza l’estetica e la narrazione, senza trascurare il sistema di combattimento. Ma è sufficiente per renderlo un titolo memorabile?
L’estetica e lo stile inconfondibile di Bleach Bleach ha sempre brillato per il suo stile visivo unico, e Rebirth of Souls non è da meno. Dai menu colorati alle transizioni fluide, ogni dettaglio è curato con estrema attenzione. L’interfaccia utente, le animazioni e il comparto grafico mostrano una cura particolare nel ricreare le atmosfere della serie originale, con effetti visivi e colpi speciali che rendono ogni scontro un vero e proprio spettacolo per gli occhi.
Tuttavia, il vero spettacolo visivo si manifesta durante le battaglie: i movimenti, gli stili di combattimento e le iconiche trasformazioni, inclusi i bankai, sono riprodotti fedelmente. Questo contribuisce a ricreare il fascino e l’adrenalina dell’opera originale, garantendo un forte impatto per i fan. Inoltre, il gioco include una galleria con modelli 3D dettagliati dei personaggi e vari materiali artistici, permettendo agli appassionati di apprezzare ulteriormente il lavoro svolto dal team di sviluppo.
Un sistema di combattimento con sorprese Dal punto di vista del gameplay, Rebirth of Souls si allinea alla tipologia degli arena fighter, offrendo un’esperienza accessibile anche ai meno esperti. Tuttavia, introduce alcune innovazioni che arricchiscono la profondità del combattimento e offrono un minimo di strategia anche per chi desidera una sfida più tecnica.
Le battaglie sono strutturate in scontri 1v1 all’interno di arene tridimensionali ispirate ai luoghi iconici della serie, come il Seireitei, Karakura e Hueco Mundo. Ogni arena presenta dettagli curati, effetti ambientali e talvolta anche elementi interattivi che aggiungono varietà agli scontri.
La particolarità principale risiede nel sistema di vite chiamato “Konpaku”: i duellanti iniziano con un numero prefissato di Konpaku, e ridurre la barra vitale dell’avversario ne consuma una quantità variabile. La vittoria arriva quando l’avversario esaurisce completamente i propri Konpaku, offrendo un’alternativa interessante ai classici sistemi a barra di vita unica.
Le combo sono abbastanza limitate nelle varianti, ma il gioco introduce la meccanica “Reverse”, ispirata al Roman Cancel di Guilty Gear. Questa funzione permette di interrompere una combo avversaria o estendere la propria, aumentando leggermente la complessità del sistema di combattimento. Tuttavia, non tutti i personaggi possono sfruttarla al meglio, e un sistema di riduzione del danno rende le combo più lunghe meno efficaci in termini di danni complessivi. Ciò significa che, pur eseguendo combo spettacolari, la strategia e la gestione del ritmo dello scontro restano fondamentali.
Modalità di gioco: luci e ombre Rebirth of Souls offre una modalità Storia che ripercorre gli eventi principali fino alla conclusione dell’arco di Hueco Mundo, con la possibilità di espandere la narrazione tramite DLC. La storia viene raccontata con animazioni in-engine, evitando il ricorso a statiche slideshow, scelta che valorizza ulteriormente l’esperienza. Anche i dialoghi tra i personaggi sono resi con cura, utilizzando doppiaggi di alta qualità che riprendono le voci originali dell’anime.
Il comparto multiplayer include una modalità versus sia offline che online. Tuttavia, la mancanza di un sistema di match ranked potrebbe influire negativamente sulla longevità del titolo. Nonostante la presenza di stanze dedicate e matchmaking libero, l’assenza del cross-play e tempi di attesa più lunghi rispetto ad altri picchiaduro potrebbero limitare il coinvolgimento a lungo termine. Senza una competizione strutturata, il rischio è che la community possa ridursi rapidamente dopo il periodo di lancio.
Oltre alla modalità Storia e al multiplayer, il gioco include anche una serie di sfide speciali e una modalità allenamento approfondita, utile per padroneggiare al meglio le meccaniche di combattimento. Tuttavia, l’aggiunta di ulteriori modalità per il single player avrebbe giovato alla longevità complessiva dell’esperienza.
Conclusione Bleach: Rebirth of Souls si rivela un titolo imperdibile per i fan della serie, offrendo un roster di oltre 30 personaggi e un gameplay visivamente spettacolare. Tuttavia, alcune limitazioni nel comparto online e una struttura di gioco che non punta troppo sulla competizione potrebbero non soddisfare gli appassionati di picchiaduro più esigenti. Se il vostro obiettivo è rivivere le epiche battaglie di Bleach in un contesto fedele all’opera originale, il gioco saprà regalarvi ore di divertimento. Se invece cercate un’esperienza competitiva più strutturata, potreste rimanere delusi.
Nonostante qualche difetto, Bleach: Rebirth of Souls riesce a catturare l’essenza della serie, trasportando i giocatori in un mondo fatto di combattimenti spettacolari e personaggi carismatici. Con qualche aggiornamento futuro e contenuti aggiuntivi, potrebbe diventare un titolo ancora più solido nel panorama dei picchiaduro ispirati agli anime.