Chiunque sia stato mai in vacanza a Napoli se ne accorge davvero molto velocemente: c’è un nome che risuona nei vicoli della città, c’è un nome che si armonizza nei cori dei tifosi, c’è un nome che domina nella memoria collettiva della città ed è quello di Diego Armando Maradona. Sono passati oltre 30 anni dalla sua ultima partita con la maglia azzurra e nonostante questa l’ex numero 10 dell’Argentina continua a essere una, se non proprio l’icona della città partenopea.
Cosa ha lasciato Maradona a Napoli e perché questo qualcosa è ancora in grado di influenzare in maniera così profonda una città grande e sfaccettata come il capoluogo campano? Scopriamo insieme anche soltanto un frammento di come l’eredità di Diego abbia influenzato il calcio e la cultura calcistica locale!
…È arrivato Maradona!
Era il 1984 e molte cose erano diverse: le quote champions league erano sostituite da quelle legate alla coppa dei Campioni, la Serie A ancora doveva vivere il suo periodo di massimo splendore e la città di Napoli stava vivendo un periodo davvero difficile, con un economia locale attraversata da diversi momenti piuttosto complicata.
Il giocatore era reduce da un’esperienza poco felice con il Barcellona e proprio in seno a questa venne accolto come un vero e proprio messia calcistico, con tifosi convinti della capacità del giocatore di cambiare non soltanto il destino del club ma anche di orientare l’intera città su una china diversa da quella in cui si trovava.
Il talento puro di Mararona in questo effettivamente riuscì, trasformando il Napoli in una delle squadre più temibili di tutta Italia, portando il Napoli a vincere il suo primo scudetto in assoluto durante il corso della stagione 1986-1987 e bissando poi tale successo durante il 1989-90; nel mezzo il Napoli riuscì a vincere una coppa Italia, una coppa UEFA e anche una supercoppa italiana!
Ed è rimasto Maradona, a dispetto di quello che chiunque abbia detto
Grazie alle sue prestazioni sul campo di calcio, Maradona assunse a simbolo di rivalsa di una città che storicamente ha sempre subito grandi discriminazioni e pregiudizi, specie dalle grandi squadre calcistiche del Nord che storicamente sono quelle più vincenti nella lega Italiana. Grazie a Maradona Napoli ebbe la potenza di fuoco necessaria per passare da squadra di secondo piano a realtà vincente e rispettata, se non proprio temuta!
L’eredità di Maradona, però, non si limita ai trofei: la sua presenza a Napoli ha acceso ancor di più il fuoco della passione in un pubblico alla ricerca del suo simbolo e che si è espanso anche al di fuori della mera Campania, andando a toccare tutto il sud Italia. Di fatto Diego Armando è diventato un simbolo popolare e culturale, che ad oggi popola i murales di molti quartieri storici ed è diventato anche un simbolo venduto attraverso il merchandise, tra bandiere, striscioni, statuine e chi più ne ha più ne metta.
Nel 2020 la città poi lo ha omaggiato nel “modo definitivo”, intitolandogli lo stadio che per anni gli è stato casa in “Diego Armando Maradona” e santificandolo come simbolo di riscatto, passione e identità. Nelle nuove generazioni di tifosi e giocatori Maradona continua a essere un esempio di alternativa allo strapotere dei più forti e alle ingiustizie del mondo in cui viviamo, anche al di fuori della sua esperienza napoletana.
Per quanto nelle quote calcio oggi non ci siano squadre e giocatori in grado di incarnare quel lato ”culturale”, la figura di Diego Armando è una delle più importanti in assoluto all’interno della storia dello sport!