L’anno nuovo comincia per Dampyr con la conclusione della trilogia partita con il numero 200, di novembre. Nel Mondo dei Maestri (n. 202) a cura di Boselli e Bocci sarà nelle edicole dal 4 gennaio 2017.
Affrontato a viso aperto Erlik Khan (convertitosi in improbabile alleato dell’ultim’ora), e attirata in trappola Black Annis, la brigata del Dampyr recupera le swastiche del sole per raggiungere il mondo dei maestri. La realtà intravista l’ultima volta proprio nel numero 200 non è altro che una versione più giovane del mondo da cui Draka e gli altri provengono. Quì il padre di Harlan è intenzionato a rifondare la sua civiltà perduta, ma intanto vi custodisce la compagna Hyanis e il più giovane dei suoi figli. Le macchinazioni degli ultimi nemci mettono però a rischio le loro vite, costringendo Harlan e compagnia ad intervenire in tutta fretta. Lo scontro definitivo avverrà così sulla terra rossa di questo mondo desertico, non senza colpi di scena, ribaltamenti e sacrifici…
Probabilmente complice la complessità del trittico, che evoca in una grande reunion praticamente tutti i personaggi della serie, ha inciso sui dialoghi di Boselli, che per facilitare la comprensione del lettore ha semplificato lo stile. Il risultato finale è un accentuato didascalismo, che appiattisce una narrazione per il resto avvincente. Bella per altro l’idea dell’ambientazione: tutto l’episodio si svolge nelle lande desolate e rosso sangue di un mondo che, come dicevamo, è la versione primitiva di quello in cui i maestri della notte costruirono la loro civiltà. Ad abitarlo, di conseguenza, sono le tribù progenitrici della razza dei maestri, privi di conoscenze magiche o scientifiche e molto più vicini nella forma a dei pipistrelli umani. La loro comparsa è d’altronde l’ennesimo ritorno in scena, dato che questi esseri erano già stati affrontati in precedenza (Dampyr 100: Il re del mondo).
Degna di nota la loro resa grafica da parte di Bocci che, a proprio agio col concetto di ibridazione, ricostruisce con inquietante precisione le caratteristiche anatomiche di questi esseri metà uomo e metà pipistrello. Ma da menzionare è anche la cura nel movimento, Le scene di volo (vedere le magnifiche vignette iniziali) sono dotate di vivida credibilità, mentre l’espressività dei personaggi tiene incollati alla lettura con un palese senso di orrore.
L’articolata trama architettata da Boselli giunge così al suo grandioso compimento, suggerendo un nuovo inizio per la serie.