11 giugno 2018. È il terzo giorno ufficiale di E3 ed è la volta di Square Enix, Ubisoft e Sony.
Partiamo con ordine: Square Enix. Premetto che io da Square Enix non mi aspettavo molto, se non un trailer serio (con qualche gameplay magari) di Kingdom Hearts 3. Purtroppo la casa giapponese non è a soddisfare chi, come me, aveva questo desiderio. Ha si presentato una serie di nuovi giochi (quasi tutti con una data di uscita, c’è da dirlo), ma niente di così sbalorditivo. Babylon’s fall, Octopath Traveller, giochini interessanti ma che non fanno la differenza; The Quiet Man, un gioco più interessante che narra la storia di un ragazzo sordo alle prese con il crimine. È stata poi la volta delle IP Square Enix: un crossover tra Monster Hunter World e Final Fintasy XIV (di cui è stata annunciata un’espansione, Stormblood); il nuovo Dragon Quest, Echoes of an Elusive Age (in uscita il 4 settembre di quest’anno); e, ovviamente, Kingdom Hearts 3, il quale, però, non ha aggiunto niente di importate al trailer diffuso durante la conferenza Microsoft. Decisamente una delusione insomma, aldilà della durata ridotta di 30 minuti e del fatto che fosse tutto un’unico video, senza intermezzi di parlato degli sviluppatori.
Seconda tappa di serata è stata la conferenza Ubisoft, su cui tutti gli amanti dei videogiochi scommettono molto ogni anno. Ed in quest’E3,durante il quale, in generale, le software house sono state un po’ pigre, la conferenza dei canadesi è stata una delle note (pseudo) positive.
Innanzitutto c’è da evidenziare come siano stati presentati solo titoli di produzione Ubisoft. Tra questi ci sono stati Just Dance 2019 (con coreografia sul palco, come ogni anni) e The Division 2 (già annunciato durante la conferenza Microsoft), che erano i titoli che, in qualche modo, erano ampiamente prevedibili. Ci sono stati poi Beyond Good and Evil 2 (con qualche minuto di gameplay, sempre gradito), Trials Rising (introdotto da un’imbarazzante performance del game designer Antti Ilvessuo sul palco), Skull & Bones (gioco online di pirati, di cui è stato anche fatto vedere un gameplay), Transference (gioco horror ideato dal Frodo Beggins cinematografico Elijah Wood, di cui si sa ancora poco) e molti altri titoli Ubisoft che, col senno di poi, non erano nient’altro che un’introduzione al gran finale: Assasin’s Creed Odissey, il nuovo capitolo della saga degli assassini ambientato nell’antica Grecia. Era da molto tempo che un titolo Assasin’s Creed non mi attirasse così tanto, visto l’evoluzione che, dai gameplay, pare aver subito il sistema di combattimento, viste una serie di meccaniche che cercano di approfondire lo stile di gioco, e, più in generale, vista la tendenza a riprendere molto da Origins, capitolo troppo spesso sottovalutato della saga degli assassini.
Finita la conferenza Ubisoft, inizia l’insostenibile attesa per la conferenza Sony, che ogni anno sforna numerosi capolavori ed altrettanto numerose sorprese. E l’inizio è dei migliori: tutti gli ospiti a Los Angeles vengono fatti traslocare in un capannone e vengono costretti ad ascoltare un improbabile suonatore di banjo. All’interno di questa location vengono proiettate le immagini di una ragazza impegnata nella relazione con la propria compagna, all’interno di un capannone del tutto simile a quello losangeleno. Già da queste prime immagini i cuori dei fan iniziano ad andare in fibrillazione. Pochi secondi dopo arriva l’ufficialità: The Last of Us 2. Il bacio tra le due ragazze (di cui una è Allie del primo, ovviamente) funge da transizione ad una fase d’azione, prima stealth, che poi finirà in caciara (tutto con la grafica di gioco). Insomma grande inizio, anche se non c’è l’ombra di una data di uscita.
Il tutto continua con alcuni rapidissimi annunci di giochi esclusivi per Playstation VR: Ghost Giant, Beat Saber, Trover saves the Universe, Deracine (prodotto da From Software, tra l’altro); il tutto intramezzato da nuove esclusive Playstation, come Ghost of Tsushima (action con i samurai, che sembra andare molto di moda), l’attesissimo Death Stranding (quello che si vede sembra addirittura grafica di gioco), un remake di Resident Evil 2, un fugace annuncio di Nioh 2, un action chiamato Control (in cui impersoniamo una ragazza con poteri psichici) e così via. Quando parte il trailer del nuovo Spiderman (in uscita il 7 settembre 2018) tutti pensano che sia il punto della conferenza in cui cambia il ritmo, fino ad allora abbastanza sommesso. Il video sull’Uomo Ragno è quasi interamente gameplay carico d’azione, in cui si vedono i nuovi nemici del nostro amichevole Spiderman di quartiere (Electro, Rhino, Scorpion, Vulture, Mr. Negative sono i principale che si vedono) che lo mettono in seria difficoltà. E dopo questo finalmente… niente. Dopo questo cala il sipario, cosicché anche Sony possa entrare nel gruppo delle delusioni. In realtà non è stata nemmeno così deludente come conferenza, è solo che tutti ci aspettiamo qualcosa di più da Sony. Qualcosa di più rispetto a 50 minuti di video. Sbagliamo noi evidentemente.