E’ proprio il caso di dire che Figli abbia avuto una gran fortuna: il film, infatti, è stato distribuito nei cinema italiani il 23 gennaio 2020, quindi esattamente un anno fa; successivamente è stato reso disponibile in streaming sulla piattaforma Prime Video, dove è tuttora visibile gratuitamente. Giusto in tempo per evitare la crisi cinematografica causata dalla pandemia di coronavirus, la pellicola diretta da Giuseppe Bonito ha incassato quasi 1 milione e mezzo di euro nel weekend del debutto, circa 800mila euro nel secondo fine settimana e 330mila euro nel terzo; infine, al termine del quarto weekend, porta a casa un incasso di circa 100.000 euro. Le musiche sono state affidate e prodotte da Giuliano Taviani con Carmelo Travia. Purtroppo non tutti i film del 2020 hanno avuto la stessa fortuna a causa del Covid-19 che ha costretto il Governo italiano a disporre, poco dopo l’uscita di Figli, la chiusura di tutti i cinema e teatri italiani. Dopo questa premessa sembra forse paradossale parlare di “sfortuna” per la pellicola in questione, che ha sicuramente avuto una sorte migliore di tanti altri film, italiani e non, usciti nello stesso anno. Va però sottolineato quanto il film, che è indubbiamente molto bello, avrebbe potuto prolungare il suo successo anche oltre il suo periodo di diffusione cinematografica. Sembra infatti che il film non sia riuscito a guadagnare una grande fama, che forse avrebbe ottenuto se non fosse finito nel dimenticatoio subito dopo la sua uscita nelle sale. La trama tratta argomenti e difficoltà della vita quotidiana ed il racconto è molto realistico, ma tutto ciò è stato oscurato dagli ostacoli ben più grandi che poco dopo hanno distrutto la vita di milioni di italiani.
Nicola e Sara sono una coppia innamorata e felice: sono sposati da tempo, hanno una figlia di sei anni ed una vita che scorre senza intoppi. Ma quella che era iniziata come una dolce fiaba romantica si trasforma in un vero incubo con l’arrivo di Pietro, il secondo figlio della coppia. Quella che sembrava una perfetta famiglia media inizia a mostrare i primi squilibri e i due coniugi si ritroveranno a scontrarsi con l’imprevedibile. Iniziano così ad emergere vecchi rancori, insoddisfazioni che non riescono più ad essere celate ed ogni minimo disaccordo sembra essere motivo di litigio. Anche gli amici della coppia mostreranno l’instabilità che sembra innestare la crescita di uno o più figli, soprattutto se non si è più ventenni. L’unica salvezza sembra essere una babysitter, ma la ricerca è ardua e trovarne una che faccia al caso loro sembra un’impresa titanica. Tra bimbi che piangono, lavatrici, urla e faccende domestiche accumulate, Nicola e Sara dovranno imparare a gestire la situazione ed affrontare le problematiche di coppia.
Leggendo la storia dei due protagonisti, interpretati magistralmente da Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi, si potrebbe erroneamente pensare di trovarsi di fronte ad un banale racconto all’italiana. Sicuramente si tratta di un film che racchiude tanto dell’attuale società italiana, raccontandoci una generazione di genitori adulti e nonni troppo anziani ed egoisti per aiutarli con la crescita dei nipoti, e di stipendi troppo bassi per potersi permettere una vita dignitosa e soprattutto felice. Sì perché in barba al famoso detto secondo il quale i soldi non fanno la felicità, Nicola e Sara vivono una vita di sacrifici e senza aiuti da parte di nessuno, finendo per accumulare stress e rancore nei confronti del proprio partner, col quale scelgono di continuare a combattere la vita di tutti i giorni nonostante le enormi difficoltà che sono costretti ad affrontare. Forse il malessere espresso dai due protagonisti del film è un tantino forzato, ma serve a far emergere quanto lo stereotipo della famiglia perfetta sia irraggiungibile, soprattutto al giorno d’oggi. Per questo motivo si può dire che il film mette in scena situazioni forse già viste, ma che lo fa senza dubbio in modo tutt’altro che banale!