Trama: «Filastrocca a braccia aperte» mostra uno spaccato sulla diversità con lo sguardo dei bambini e delle bambine che frequentano una scuola elementare. Arrivati da diverse parti del mondo, convivono felici e in armonia mentre imparano, collaborano, sperimentano sapori nuovi e condividono momenti di gioco, musica e danza. Questa pluralità si riflette nei lineamenti e nella pelle degli studenti, così come nelle loro lingue madri e nelle loro abitudini. Antonio Rubio valorizza questa ricchezza con versi e immagini letterarie che evocano bellezza e sensibilità. Bambini e bambine provenienti da Asia, Africa, America e Centro Europa si trovano insieme nelle aule di questa scuola. Il poeta li mette a confronto con le creature del mare e quelle del cielo, che si spostano liberamente ignorando i confini. Questa filastrocca è un auspicio per un mondo fondato sulla fratellanza e l’uguaglianza degli esseri umani. Le illustrazioni di Maria Girón segnano una linea di continuità con il testo attraverso un uso variegato della tavolozza. Allo stesso modo, il tratto realista e l’espressività dei ritratti puntano a rappresentare le diverse prospettive presenti. Uno sguardo sulla diversità con gli occhi di un bambino a scuola: gli alunni di diversa provenienza stanno insieme in armonia e allegria. Una sponsorizzazione per un mondo fondato sulla fratellanza e l’uguaglianza.
Kalandraka
Recensione: Uno sguardo inclusivo sulla diversità, dei fotogrammi scattati durante una normale giornata in una scuola elementare.
Si sottolinea quanto i bambini accettino le differenze, ai loro occhi innocenti, queste sono impercettibili e sono parte della loro vita.
Ci sono bambini che vengono da diverse parti del mondo, i loro nomi, all’inizio sono difficili da pronunciare, hanno caratteristiche diverse, ma sono amici. Ci si diverte insieme, si è bambini tutti insieme, si è uguali, poi diventa secondario il colore della pelle, o la qualità dei capelli.
C’è un clima di armonia, si fanno le stesse cose tutti insieme: ci si arrampica, si dipinge, si gioca… E quindi? Dove sta la differenza? Non c’è, non esiste, si fa tutti parte di uno stesso gruppo di compagni e le diversità si annullano.
Le illustrazioni sono scandite da versi in rima, non seguono metrica, non hanno regimi, sembrano proprio parole pronunciate da un qualsiasi bambino. Ritraggono la quotidianità in una scuola elementare, ci sono ritratti dei singoli bambini e ne raccontano la nazionalità.
Il gruppo multietnico viene messo al confronto con gli animali: liberi di nuotare, di volare, di vivere senza badare alla diversità di specie, alle barriere ed i confini tracciati dall’uomo.
Un messaggio eccezionale che pone la scuola come fulcro, come luogo di comunità in cui si educa e si vive l’uguaglianza come è giusto che sia, ovvero, senza distinzioni.
Antonio Rubio (El Puente del Arzobispo, Toledo, 1953) Poeta, ha svolto l’attività di insegnante nella scuola dell’infanzia e in quella elementare per quarant’anni. Cultore della lingua, promotore delle biblioteche di classe, organizza corsi di formazione e di animazione alla lettura per i docenti. È curatore della collana di poesia di KALANDRAKA e autore di numerosi libri per diverse case editrici spagnole.
Maria Girón (Barcelona, 1983) Laureata all’Accademia di Belle Arti di Barcellona, ha perseguito la sua formazione a Bologna e a Siviglia (Spagna). Rientrata a Barcellona, ha proseguito gli studi in illustrazione presso la Scuola Superiore La Llotja di Arte e Design. I suoi libri illustrati sono stati tradotti in diverse lingue. Nel 2010 è stata scelta dalla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna per una mostra collettiva dedicata a Gianni Rodari. Nel 2017 ha partecipato a un’altra mostra organizzata dalla stessa manifestazione per promuovere la cultura della Catalogna. Per i tipi del Castoro ha illustrato Questa non è una papera di Fulvia Degl’Innocenti e Arturo l’elefante (anche autrice del testo). Invece per quelli di KALANDRAKA ha illustrato Parole di Caramello di Gonzalo Moure.