Venerdi 17 marzo è la festa di San Patrizio (andate qui se non sapete di cosa si tratta, e invece qui se avete voglia di un pezzo classico sul tema). Per l’occasione il club Scalo 28 di Capaccio ospiterà il concerto dei KuTso, storica band pop romana capitanata da Matteo Gabbianelli.
Nel 2007 i KuTso vincono l’Heineken Jammin’ Festival Contest; quattro anni più tardi, nell’estate del 2011, pubblicano il loro primo EP: “Aiutatemi”. Il primo album ufficiale della band viene pubblicato nel 2013, dal titolo “Decadendo (Su Un Materasso Sporco)”. Due anni dopo la band viene selezionata per partecipare alla sessantacinquesima edizione del Festival di Sanremo, nella sezione “Nuove proposte”. Così sul palco dell’Ariston hanno occasione di presentare il brano “Elisa” che si classifica al secondo posto. Ma il 2015 è anche l’anno del secondo disco, “Musica Per Persone Sensibili”, coprodotto da Alex Britti.
Il primo maggio di quell’anno li vede sul palco di due eventi molto importanti: a Roma per il grande concerto in piazza San Giovanni, e a Bologna, in piazza Maggiore, al concerto organizzato da Eugenio Finardi. Durante l’estate dello stesso anno, la band si esibisce in oltre sessanta città tra festival e rassegne. Il tour si protrae per tutto l’autunno e, nel frattempo, i kuTso continuano a fare promozione e radiofonica e televisiva. Nel 2016 I kuTso sono impegnati sul piccolo schermo, come resident band di Bring The Noise, game show televisivo in prima serata su Italia Uno, condotto da Alvin.
Nell’estate 2017 i KuTso tornano nuovamente in tour in tutta la penisola e il 2018 è l’anno del terzo album, Che effetto fa?. Quest’ultimo lavoro fa registrare un cambiamento radicale nel sound, che testimonia come la band stessa fosse completamente alle prese con una rivoluzione anche nella line up, ora composta da Matteo Gabbianelli, Brian Riente, Luca Lepore e Bernardino Ponzani.
L’ appuntamento dunque è per venerdi prossimo presso il club di Capaccio Paestum, per festeggiare l’attesa ricorrenza irlandese in compagnia della musica dei KuTso.