Poco più di un mese fa abbiamo pubblicato un articolo dedicato ad una puntata del popolare programma tv “Ma come ti vesti?” che destò abbastanza scalpore e suscitò non poche critiche. Molti hanno pensato che la trasmissione fosse “costruita” e che il cosplay ne fosse uscito “con le ossa rotte”. Io stesso nell ‘articolo che ho scritto ho manifestato qualche dubbio sulla veridicità della trasmissione.
Girando sui vari gruppi cosplay di Facebook mi sono imbattuto in un video di Giorgia che affermava che malgrado la trasmissione lei non avrebbe mai tradito la sua anima da cosplayer. Incuriosito dal video ho contattato Giorgia che ha gentilmente deciso di rispondere ad una serie di domande sulla trasmissione ma non solo….
Ciao Giorgia! Allora, cominciamo dall’inizio, come è iniziata la tua esperienza a “Ma come ti vesti?”
Ciao a tutti! Era un uggioso pomeriggio nel gennaio 2016.. cazzeggiando su internet ho visto i casting e ho mandato una mail dicendo che mi sarebbe piaciuto partecipare al programma poiché come ragazza curvy non è sempre facile sentirsi belle (al cosplay quindi non avevo minimamente pensato). A dicembre 2016 mi telefonano dalla redazione, onestamente avevo completamente rimosso la cosa.
Così per divertimento sono andata al provino, raccontando e parlando di me, tra le mie passioni sono venuti fuori due argomenti che li hanno interessati, il cosplay e il matrimonio hanno deciso così di prendermi. Quando inizi a girare il programma non hai ben chiaro cosa succederà, sai solo che proverai dei vestiti e ti faranno trucco e parrucco, che non è poi così male come idea!
Quindi le riprese sono molto diverse da quello che vediamo in TV?
Diciamo di si…non mi sarei aspettata che le riprese sarebbero durate tanto. Sono stati diversi incontri, uno per ogni parte del programma. Il tutto dilazionato in ben due mesi. Iniziate a febbraio e finite a fine marzo. Perciò di riprese ce ne sono tante. Tanti passaggi, inquadrature, azioni ripetute più volte. Non avrei mai pensato che girare 45 minuti di puntata sarebbe stato così impegnativo.
Lo staff è eccezionale, sono tutti molto carini ed educati, ma sopratutto sono delle “macchine” collaudati alla perfezione. Ogni passaggio, ogni dettaglio, è di uno specialista. Fonico, macchinista, autore, assistente ..etc etc. Tornando alle riprese, dopo aver girato così tante ore e molte situazioni diverse non sapevo quali alla fine avrebbero usato e sopratutto quale effetto avrebbe dato il montaggio.
Alla fine ti hanno convinto? Hai abbandonato il mondo del cosplay? (domanda palesemente ironica n.d.r.)
Ahahahaha! Però ti spiego meglio. Ho scritto alla redazione in un momento molto conflittuale con me stessa, in cui volevo veramente riscoprire la mia femminilità. Come dicevo prima, senza pensare che la mia passione per i cosplay sarebbe stata così considerata. Ad ogni modo non possono cambiarmi! Come dicevo nel mio video ho scoperto il cosplay quando avevo 15 anni.
Partecipai al mio primo Romics con la mia migliore amica e ne rimanemmo stregate! Coinvolgemmo mamme e nonne, portando l’anno dopo Kikio e Inuyasha. All’epoca non vendevano nulla per il cosplay, non c’era internet e quindi dovemmo fare Inuyasha dai capelli neri dato che trovammo l’unica parrucca tra le rimanenze di carnevale in un negozio di giocattoli.
Con il cosplay ci sono cresciuta, prima che fossepopolare ho combattuto per spiegare quanto è divertente e che non è riservato ai pazzi radicati all’infanzia. Non potrò mai farne a meno, se sarò mamma lo trasmetterò ai miei figli, e adoro le persone “grandi” che fanno cosplay. Perciò rinunciarvi sarebbe come rinunciare ad una parte di be, una parte bella e sincera, a cui non voglio rinunciare. Naturalmente con la femminilità non ha nulla a che fare! Essere cosplayer e essere donne sono che non interferiscono minimamente!
Oltre i cosplay che hai menzionato, quale altri hai realizzato?
Dopo Kikio, cucito rigorosamente a mano da mia nonna ma neanche vagamente simile all’originale (mia nonna non capiva perché volessi le maniche larghe e fece così di testa sua) all’università ho fatto Gintoki Sakata. Successivamente ho aumentato di molto il ritmo. Il cosplay più riuscito, e quello a cui sono più affezionata, è Merida con la quale ho vinto anche qualche premio! Poi ho fatto Vanellope, Hinata, la principessa Vespa di Balle Spaziali con il mio fidanzato Marco nei panni di Stella Solitaria ed un mio amico nel ruolo di Ruttolomeo (è un personaggio del film tranquilli!), ed infine la Principessa Splendente, facendo teatro ho un armadio pieno zeppo di costumi si scena da cui attingere!
So che hai un aneddoto da raccontarci.
Si, ho la passione della scrittura, mentre stavo scrivendo mio primo romanzo fantasy e descrivevo l’abito della protagonista femminile pensavo che era qualcosa che mi sarebbe piaciuto indossare. Quando “Il Male Degli Avi” è stato pubblicatolo scorso anno al Lucca Comics ho preparato il cosplay della protagonista Kaila realizzando un sogno che sembrava impossibile.
Progetti futuri?
Sarebbe bello realizzare un personaggio del videogioco The Witcher 3, ammesso che Marco porti Geralt!
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