INTRODUZIONE
Il primo Goat Simulator è un un folle open world* in cui non bisogna fare altro che girare la città nei panni di una capra, agendo come una capra. Il gioco non fornisce nessuna spiegazione logica o tantomeno una motivazione sommaria sulla presenza della capra in quel luogo.
*un videogioco in cui ci si può muovere liberamente all’interno di un mondo virtuale; il giocatore può scegliere come e quando affrontare obiettivi o dedicarsi alla semplice interazione con l’ambientazione e ciò che la popola.
L’ ovino può effettuare numerose azioni come saltare, correre e belare. Utilizzando la lingua la capra è inoltre in grado di attaccare e trascinare diversi oggetti presenti nel gioco.
Il videogioco contiene numerose missioni opzionali scaricabili come DLC. È inoltre presente un sistema di punteggi come nel videogioco Tony Hawk’s Skateboarding e una modalità multi giocatore. Inoltre espansione Goat MMO Simulator trasforma il videogioco in una parodia di un MMO**.
Insomma un gioco creato per scherzo dagli svedesi di Coffee Stain Studios che grazie a Youtube è diventato virale a causa della presenza di numerosi glitches*** ed easter eggs****
**Un massively multiplayer online game è un gioco in rete in grado di supportare migliaia di giocatori contemporaneamente connessi tramite internet; tipicamente ambientato in un gigantesco mondo virtuale persistente
*** Nei videogiochi, un glitch è un comportamento anomalo del software, che permette al giocatore di ottenere dei vantaggi non previsti. In genere si tratta di errori di programmazione (bug)
****sono un contenuto, di solito di natura innocua, che i progettisti o gli sviluppatori di un software, nascondono nel prodotto stesso.
INIZIAMO
Sostanzialmente anche questo second….ops terzo capitolo è un open world sand box***** che va inteso come “un videogame dove si va liberamente in giro a fare quello che si vuole”. Un po’ come quando si gioca ad un capitolo di Grand Theft Auto si ignora la trama e si va in giro ad investire gente e rubare carri armati per devastare la città.
Il gioco è ambientato a San Angora, un’enorme isola interamente esplorabile, composta da diverse mappe interconnesse fra loro, con un sacco di altri posti da scoprire. La protagonista è sempre l’ indistruttibile capra di nome Pilgor, che può fare ciò che vuole, dove vuole e a chi vuole. Una diretta evoluzione del primo capitolo, dato che strutturalmente due giochi sono pressoché identici.
***** un videogioco che fornisce al giocatore un grande grado di creatività con cui interagire, di solito senza alcun obiettivo predeterminato
GAMEPLAY
Il gioco non presenta una vera e propria trama o uno scopo e neanche una missione principale. Semplicemente, dopo un inizio chiaramente ispirato da un certo gioco di ruolo , ci ritrova liberi di esplorare l’area, interagendo in vari modi con oggetti e persone.
Più in dettaglio leccare qualcosa o qualcuno permetterà di trascinarlo mentre colpirlo con le corna servirà a distruggerlo o lanciarlo lontano. Il tutorial iniziale mostrerà anche nuove ed interessanti azioni effettuabili da Pilgor, come acrobazie , scivolate su ringhiere e cavi, nonché inutili belati di varia natura.
A questo punto basterà visitare le diverse aree della mappa per attivare numerose missioni, i cui obiettivi sono presentati in modo palese e altre volte no.
Sparsi per la mappa, inoltre, ci sono moltissimi oggetti da raccogliere suddivisi in due categorie: le statuette d’oro già presenti nel primo episodio, celate in luoghi difficili da raggiungere e capi di vestiario. Questi ultimi comprendono diverse categorie come cappelli, abiti, calzature: oltre trecentocinquanta “pezzi” differenti che andranno a formare un “guardaroba” decisamente corposo. Molti di questi oggetti presentano anche abilità speciali da scoprire, abbinando così alla varietà visiva anche qualche trick extra.
Gli sviluppatori hanno deciso di scatenarsi inserendo nel gioco davvero ogni singola cosa che gli venisse in mente. Il tutto citando molti altri giochi e storpiando i nomi in stile Ikea. Il tutto è condito con la grande quantità di citazioni che garantirà ore di spensierato divertimento
Cosa resta però del gioco una volta passata la sorpresa iniziale? Molto, visto che tra cose da trovare, missioni, sfide a tempo e altre cose da scoprire , la densità delle mappe di Goat Simulator 3 è davvero notevole e, prima che subentri la noia, passerà un pò di tempo. Inoltre il gioco è molto più esteso del precedente con le mappe che coprono un’area quindici volte più estesa.
TECNICAMENTE PARLANDO
Con oltre cinque milioni di copie vendute, il primo Goat Simulator è stato sicuramente un successo commerciale che ha permesso lo sviluppo di questo seguito con un discreto budget. Si nota subito il motore grafico più ottimizzato che soffre di meno problemi, al netto delle patches che sicuramente arriveranno, dato che ci sono alcuni problemi di telecamera e pop up*****, ma in generale Goat Simulator 3 è un bel vedere, impreziosito anche da qualche effetto aggiuntivo come le pelliccia delle stesse capre.
Il gioco è abbastanza fluido con una notevole quantità di riflessi in tempo reale, sebbene la qualità generale dei luoghi sia un po’ altalenante. Davvero notevole il lavoro svolto sull’audio grazie soprattutto ai tantissimi effetti sonori azzeccati. Insomma, il gioco tecnicamente è confezionato bene.
Non bisogna dimenticare però che di fondo c’è un engine grafico che risulta ancora un tantino rozzo; assente ancora l’opzione per “rigenerare” Pilgor, casomai rimanga bloccata da qualche parte. Il sistema di controllo non è sempre preciso, cosa che in determinati frangenti può innervosire. Comunque il gioco, proposto a un prezzo molto interessante, è divertente, vasto e pieno di sorprese.
*****elementi grafici che appaiono improvvisamente sullo schermo a causa della non sufficiente potenza di calcolo dell’hardware o per difetti di programmazione
Multiplayer
Un aspetto davvero sorprendente di Goat Simulator 3 è il multiplayer; potranno prendere parte al gioco fino a quattro giocatori, sia online , sia in locale tramite split-screen******. Giocando con gli amici, ci si può sia dedicare a missioni o competere in sette specifici mini-giochi dedicati da attivare visitando specifici luoghi nelle mappe. C’è una discreta varietà che dona a Goat Simulator 3 un’ulteriore e inaspettata vocazione verso il party-game.
****** schermo condiviso
CONCLUDENDO
Migliorato in tutto e per tutto rispetto al capitolo precedente e comprensivo di una massiccia componente multi giocatore, Goat Simulator 3 è un gioco spensierato capace di offrire una buona dose di sfide stimolanti e di intrigante esplorazione. Non avendo uno scopo preciso però alla lunga potrebbe annoiare un certo tipo di giocatore che cerca in un gioco una trama ben definita e degli obiettivi predefiniti.