Quello che vi apprestate a leggere sarà assolutamente diverso da quello che avete già letto su questo gioco, perchè di God Of War si è detto “di tutto” ma non si è detto “tutto”. Questo articolo vuole essere una vera e propria riflessione su quello che da tutti è stato ritenuto un capolavoro ben prima dell’uscita, grazie anche ad una martellante campagna pubblicitaria della Sony, ed alle sempre benevolenti riviste (divenuti ormai da anni siti con relative pagine social ) videoludiche italiane che hanno riempito la rete di anteprime, live, meme e fesserie assortite, tra lacrime del produttore, applausi della concorrenza, fischi e lazzi.
Ma God Of War è realmente un capolavoro? La risposta è “NI”. Se da un punto di vista tecnico, stilistico e narrativo il gioco dei Santa Monica Studios ha una struttura “granitica”, ci sono diverse cose che non mi hanno convinto, ad iniziare proprio dal gameplay, che dovrebbe essere il fulcro del gioco, ma c’è tanta carne a cuocere e direi di andare con ordine.
Tecnicamente parlando siamo su livelli sublimi, anche su una Playstation 4 “liscia”. Tra l’altro, e qui apro una parentesi, sembra essere diventato quasi un reato avere un modello standard o slim di Playstation 4. “Bisogna” possedere un Playstation4 Pro, anche se giocate su una TV turca da 20″. In realtà a meno che non abbiate una TV da almeno 65″ con HDR e scegliate il compromesso….ops il “profilo” giusto della Playstation 4 Pro , le differenze tra Ps4 e Ps4Pro sono, anche in questo caso, minime. La “vecchia” console Sony se la cava alla grande, e ripeto a meno che non dobbiate cambiare TV, la “nuova” console mid-generation Sony è un acquisto “superfluo”.
Ma torniamo a noi, altro punto forte del gioco è senza dubbio il fattore stilistico del gioco. L’ambientazione norrena ha il “suo perchè”. Il Kratos “dell’antica Grecia”, invecchiato e apparentemente più debole dei capitoli precedenti è particolarmente riuscito; “ma è lo stesso Kratos di prima con la barba” obbietterebbero alcuni, e me verrebbe da rispondere che nei capitoli precedenti Kratos mi sembrava un barbaro “catapultato” nella mitologia greca. Eccezionali anche le ambientazioni, le enormi e dinamiche ambientazioni che spesso verrano stravolte da nemici non comune epicità e grandezza. Il tutto condito da musiche affascinati di rara bellezza.
Ennesimo punto a favore la storia, senza fare spoiler posso tranquillamente affermare che la trama del gioco è particolarmente interessante a profonda, piena di colpi di scena e sceneggiata magistralmente. Il tema del viaggio, il rapporto con il figlio Atreus che evolve durante tutta la durata del gioco sono degli elementi che rimarranno indelebili nella mente de giocatori per parecchio tempo. Ci troviamo davanti ad uno di quei giochi che hanno una trama da “film”, chi ha giocato ad altre esclusive Sony come “The Last Of Us” o “Uncharted 4” sa di cosa sto parlando.
E la polemica? Eccola che arriva: proprio perchè stiamo parlando di un gioco che sembra un film sembra che la maggior parte del gioco sia fin troppo “guidato”. La trama, così come in altri giochi di grande impatto grafico e narrativo , vi prende letteralmente “per mano” con pochissimi spazi “di manovra”. La struttura è decisamente lineare, gli elementi open world non sono perfettamente riusciti. Si è cercato di modificare la struttura dei “viaggi” rapidi, ma i vari portali sono collocati, a volte, in luoghi poco strategici. Gli obiettivi secondari e i collezionabili non aumentano la longevità del gioco
Il crafting: nel 2018 è praticamente impossibile pubblicare un gioco senza il crafting. Ovviamente stiamo parlando di una “attività” molto popolare all’interno di un gioco pubblicato in questo periodo storico, gradito al pubblico dando quel tocco di profondità al gioco. Personalmente l’ho trovato un pò superfluo e macchinoso, ma questa resta la mia opinione personale
Capitolo giocabilità. Il gioco è stato rivoluzionato e l’approccio è stato completamente rivisto: i combattimenti non sono più “ignoranti” come prima, sono ugualmente violenti, ma decisamente meno frenetici. I movimenti sono abbastanza limitati e il salto non è presente, tutte le interazioni, i salti e le arrampicate si effettuano con il tasto azione (il cerchio) , ma si ha la netta sensazione di trovarsi su dei “binari”. Caso emblematico i già citati salti: alcuni a prima vista sembrano possibili , ma se non vengono previsti dal gioco, non potranno essere effettuati. E se vogliamo mettere il dito nella piaga non possiamo far finta che l’ultima fatica dei Santa Monica Studios una giocabilità straordinariamente simile a Ryse: Defender Of Rome, criticatissimo titolo di esordio per Xbox One ( poi convertito su PC), sviluppato da Crytek.
Altro piccolo “neo” è il figlio di Kratos. Il piccolo Atreus avrà un ruolo fondamentale anche durante il gameplay, anche perchè alcuni nemici non potranno essere sconfitti senza il suo aiuto. Atreus è un npc (non player character/personaggio non giocabile n.d.r.) particolarmente “invadente”. Non mi riferisco ovviamente ai bellissimi dialoghi con il padre, ma alla sua eccessiva loquacità durante il gioco, alcune frasi sono ripetute troppe volte e la parola “nista” ripetuta ad ogni freccia scoccata (o quasi) dal ragazzo.
La durata del gioco è discreta, ma chi ha parlato di 40 ore ha decisamente esagerato, a meno che non siate alla ricerca di ogni singolo collezionabile.
Concludendo: God Of War è prodotto eccellente, ma ha i suoi difetti che potrebbero far storcere il naso a chi non vuole essere “preso per mano” per tutta la durata del gioco. Tutti ne hanno parlato in maniera entusiastica, ma la mezza stroncatura di The Edge (anche se 8/10 può essere considerata una stroncatura?) per me è ampiamente condivisibile.