Continua il viaggio di Senzalinea tra i maggiori gruppi Facebook dedicati al mondo cosplay. Oggi è il turno di Cosplayers Italiani (Cosplay in Italia), quello che al momento è il gruppo italiano con più iscritti (quasi 30.000!). Seguiteci per conoscere meglio il gruppo grazie alle quattro chiacchere che abbiamo fatto con Stefano P. uno dei fondatori del gruppo!
Iniziamo con la presentazioni: chi siete?
Il gruppo è stato creata da me e da Feelyah, successivamente si è aggiunto Enrrick e abbiamo iniziato a fare recruiting di moderatori in quanto l’utenza è cresciuta fino ad arrivare, ad oggi, a 24.300 ( 29.565 al 27/1/2018) membri e vi assicuro che moderare una tale mole di post, commenti e foto non è facile. Proprio per questo non smetterò mai di ringraziare i nostri moderatori come Claudia B,, Alessandro V. e Gabriele R. per il loro apporto quotidiano alla moderazione che è fondamentale per il nostro gruppo oltre che ringraziare gli ex come Matteo e Marco e tutti gli amici che si sono “sbattuti” cercando di tenere il gruppo moderato.
Siete anche cosplayer?
Io non più, ma lo sono gli altri, ad esempio Feelyah è una super cosplayer (lo dimostrano anche i suoi numeri da capogiro sui social), sono cosplayer anche i moderatori, sarà anche ovvio ma partecipare al gruppo senza essere cosplayer è difficile perché non si riescono a comprendere ed affrontare le dinamiche che si generano nel grande flusso di informazioni quotidiane generate dagli utenti che sono cosplayer e quindi parlano di cosplay con termini cosplay.
Com’ è nata l’idea del gruppo?
Per noi il web è come una enciclopedia di tutti e per tutti, quando abbiamo aperto il gruppo il cosplay era presente ma non affermato, non vi erano risorse e ci siamo rimboccati le maniche pensando a come creare una connessione tra i vari cosplayer. Facebook, anch’esso in rapida ascesa, ci è sembrato il luogo più idoneo, lo strumento di Facebook migliore era sicuramente il gruppo che è un ambiente ove gli utenti possono connettersi tra di loro, creare e partecipare a discussioni. Come ribadito più volte il nostro gruppo non nasce per mettere in evidenza il singolo cosplayer ma per cercare di aiutarlo con il sapere della community altamente profilata.
Siete il gruppo cosplay italiano più numeroso, come avete fatto?
Ti potrei parlare ore di web marketing, sponsorizzazioni, investimenti, ed invece il segreto è stato aver creato un luogo dove si risolvono problemi di un determinato target, quello dei cosplayer, il resto è tutto e solamente “word of mouth” (passaparola in inglese n.d.r.).
Secondo voi come hanno influito i social nella diffusione del cosplay?
Ho vissuto l’era del cosplay con la Polaroid istantanea, il social in voga era MySpace e i cosplayer per condividere le foto usavano DeviantArt e Flickr (che sono ibridi lontani dai social network odierni), quel periodo era molto diverso rispetto quello del social odierno. Senza i social il cosplay sarebbe ugualmente cresciuto ma lo avrebbe fatto diversamente, il social non è altro che una piazza globale e veloce, se prima dei social la soddisfazione era ricevere qualche commento su DeviantArt o similare oggi la soddisfazione è ricevere 1.000 like, 400 condivisioni e 100 commenti positivi. Proprio per questi numeri, a volte effimeri, i cosplayer stessi hanno modificato il loro modo di fare e vivere il cosplay cercando, più che il divertimento di gruppo, il like facile al fine di aumentare la loro popolarità e consolidarsi come influencer.
Altri che lo fanno (ancora) per divertimento, e, sempre per divertimento, condividono comunque sui social. Quindi i social hanno un ruolo sicuramente importantissimo nell’evoluzione del cosplay e hanno contribuito e contribuiranno sempre di più alla diffusione del cosplay tramite il web. Riflettiamo sulla differenza tra un portale come cosplay.com e una pagina social sul cosplay o, ancora meglio, l’amico dell’amico che fa cosplay e pubblica le sue foto nel suo profilo Facebook. Nel caso di cosplay.com solo colui che già conosce il tema ne subirà l’engagement mentre un utente qualsiasi che vede l’amico dell’amico “mascherato” con l’armatura di Pegasus creerà nel fruitore curiosità ed interesse nonché conoscenza su un nuovo movimento, quindi sì i social influiscono moltissimo nella diffusione del cosplay, purtroppo hanno anche modificato le dinamiche del fare cosplay.
E’ difficile gestire un gruppo con così tanti utenti?
Sì, non ti nego che ci sono momenti in cui manderei – anzi manderemmo – tutti a quel paese, ma poi la passione ed il piacere di aiutare lavano tutti e pensieri negativi. Il problema maggiore lo toccheremo nella domanda successiva, la difficoltà maggiore invece è quella di controllare il flusso di dati, prendendo un mese a caso ti posso dire che a settembre 2017 abbiamo registrato 65.000 reazioni, 1.200 condivisioni, 10.000 commenti e gli utenti hanno caricato 1.400 foto, una mole di dati va controllata ed è proprio questa la sfida quotidiana.
Come contrastate i flame?
Come ti dicevo prima contrastare il flame è il grande problema di qualsiasi community online, è facile quando l’utente ha l’intento di generare flame, difficilissimo quando si creano questioni con opinioni contrastanti e, nel far emergere il proprio pensiero, l’utente genera, anche inconsapevolmente flame. Stiamo ovviamente attenti, purtroppo a volte siamo costretti a cancellare thread perché tanti utenti generano flame, non esiste una vera strategia anti-flame, capire come bloccare il flame richiede tempo e sforzo e non ci sarà mai una soluzione come non vi è allo SPAM e ai venditori porta a porta, fa parte del gioco.
E perchè così tanti flame?
Perché ci sono utenti che si divertono così, come già detto a volte il flame è anche involontario e non dimentichiamoci che il flame genera flame.
Hai qualche aneddoto da raccontarci?
Ne ho per i prossimi 1000 anni, da quando Facebook Inc. ha introdotto le chiamate su Messenger riceviamo telefonate di utenti, che magari si stanno bisticciando nel gruppo, anche alle 23:39 di venerdì sera. Poi ci sono vari utenti che odiano il gruppo perché nemici del cosplay senza un vero motivo – e se glielo chiedi fanno gli amiconi – ma il migliore è stato il periodo in cui un utente, cosplayer che inizia con la “A.”, ha passato, una domenica sera, dalle 3 alle 7 del mattino a commentare a caso post usando dei termini maleducati verso i nostri utenti solo per ripicca al fatto che continuava a postare il suo canale eBay (proibito dal regolamento, purtroppo pochi leggono le sole e semplici 9 FAQ ), ovviamente è bastato bannarlo il giorno dopo e mettere il check a “cancella anche tutti i post e commenti dell’utente” nonché fare gli screen e contattare la Polizia Postale, succede questo e altro, in qualsiasi community del mondo.
Quale progetti avete in futuro per il gruppo?
Ce ne sono tanti, purtroppo non riusciamo a starci dietro, ho provato anche a creare una linea editoriale di tutorial ma è veramente troppo complesso, più che altro il nostro gruppo è assolutamente senza scopo di lucro quindi non avendo entrate non possiamo fare più di tanto e non abbiamo intenzione di chiedere a nessuno di lavorare “agggratis” per noi, quindi le idee ci sono però mancano gli investitori ed il tempo per realizzarle. Sicuramente il nostro “core business”, più core che business dato che è inesistente, è quello di aiutare gli utenti a connettersi tra di loro, risolvere i loro dubbi divertendosi a fare cosplay che, come potete anche notare dalle foto caricate, è sempre più pro grazie all’utilizzo di nuovi materiali, metodi e l’impiego della stampa 3D.
A livello di contenuti mi piacerebbe tantissimo creare un hub di tutorial con, appunto, l’utilizzo di nuovi materiali e creare recensioni delle fiere, siamo invasi da eventi cosplay in tutta Italia, ad oggi riceviamo in continuazione richieste tipo “Qualcuno è andato alla scorsa edizione di XXXCOmics? Come è? Andate in questa edizione?” come ho detto prima purtroppo però non è facile perché tutto questo richiede tempo ed il tempo va pagato. Quello di cui vado fiero è che la community italiana di cosplayer sta dimostrando, posto dopo post, che non ha nulla da invidiare a quelle estere – che spesso sono anche più navigate – e che il cosplay non è più una nicchia di soli “mascherati nerd sfigati che vivono nella fantasia” ma è un vero e proprio luogo di incontro generazionale mosso da una passione comune.