Il mito dei vampiri ha radici antiche e si è sviluppato in diverse culture nel corso dei secoli. Le prime storie di creature simili ai vampiri risalgono all’antica Mesopotamia e alla Grecia antica, dove si raccontava di demoni o spiriti che si nutrivano del sangue dei vivi.
Tuttavia, il mito, così come lo conosciamo oggi, è principalmente legato alla tradizione dei Balcani dell’Europa orientale, in particolare alla figura del vampiro slavo. Secondo questa credenza, i vampiri erano persone morte che tornavano in vita per nutrirsi del sangue dei vivi e che potevano trasformare altre persone in vampiri attraverso il morso.
La vera “fama” arrivò nel XIX secolo grazie alla letteratura gotica e romantica. Il romanzo “Dracula” di Bram Stoker, pubblicato nel 1897, giocò un ruolo fondamentale nella definizione del mito dei vampiri nella cultura occidentale. Questo romanzo popolare diede vita al personaggio di Dracula, un vampiro aristocratico e potente che si trasformò in un’icona del genere.
Da allora, il mito dei vampiri è stato utilizzato in numerosi libri, film e altre forme di media, alimentando la fascinazione e l’interesse per queste creature misteriose e seducenti. Oggi, sono diventati un elemento comune nella cultura popolare, rappresentati in vari modi, dalla figura romantica e affascinante a quella spaventosa e letale.
Ebbene tutte le leggende traggono ispirazione dalla realtà, infatti ci sono numerosi animali ematofagi.
Questi animali sono per la maggior parte innocui per l’essere umano, altri risultano più “fastidiosi”.
Il più conosciuto (e fastidioso) è la zanzara, ma cosa meno risaputa è che a pungere è la femmina affinché possa riprodursi, va specificato che ogni anno le zanzare, in quanto vettori di numerose malattie, sono causa di un milione di morti.
Tra i vampiri non poteva mancare un pipistrello, infatti esiste proprio il pipistrello vampiro o desmodus rotundus si nutre di sangue che succhia dopo aver inciso con i minuscoli canini la preda, grazie ad un enzima presente nella saliva (la draculina) il sangue non coagula e può nutrirsi per molto tempo. Solitamente attacca medi-grossi mammiferi che sono legati o in recinti che ne limitano i movimenti (cavalli, capre, buoi).
Le sanguisughe, questi invertebrati che di nutrono succhiando il sangue dei mammiferi e vengono utilizzate da secoli anche in medicina.
La lampreda è un pesce che con una bocca a forma di ventosa aderisce a pesci e mammiferi marini di grosse dimensioni.
Si parassita all’ospite solitamente per tutta la sua vita succhiandone il sangue.
Ovviamente vanno poi citati tutti i piccoli insetti che spesso dimentichiamo, ma che nei periodi più caldi, come questo, possono infestare i nostri amati amici a quattro zampe: pulci, zecche e pappataci.