Gli artisti che si esibiranno nel Bel Paese nel 2022 sono da tutto esaurito e negli stadi e nei palazzetti torneranno anche i grandi “dinosauri” del Rock. Su siti come siti come ticketone.it si possono trovare liste complete dei live della prossima stagione con i relativi costi dei biglietti. Intanto segnaliamo qui solo alcuni dei concerti più attesi: i Metallica a Firenze, gli Iron Maiden a Bologna, Ozzy Osbourne a Casalecchio di Reno, i Green Day a Milano e a Firenze, i Pearl Jam a Imola e i Guns N’ Roses a Milano. Queste band, oltre a vendere milioni di dischi e biglietti, hanno schiere di fan in tutto il mondo e ciò si capisce anche dalla quantità di merchandising a loro dedicato. Così, se tra i gadget di Ozzy Osbourne figura un pupazzo di pipistrello dalla testa staccabile ai Guns and Rose viene dedicata una slot che si può trovare su casinò online NetBet, slot che ha come colonna sonora “Welcome to the Jungle”, “Sweet Child O’ Mine”, “Paradise City”, “November Rain” e “Chinese Democracy”, e tra i simboli i volti di Slash, Duff e Axl. Il mercato della “oggettistica brandizzata” nasce soprattutto dalla richiesta di quei collezionisti che fanno follie per i propri idoli, come nel caso dell’australiano che l’11 maggio del 2011 acquistò una maglia dei Led Zeppelin per 10.000 $.
La Campania, e più in generale il Sud d’Italia, viene tuttavia esclusa da questo enorme giro di affari. Sebbene la scena musicale napoletana sia estremamente ricca e i concerti molto numerosi, quasi sempre solo musicisti italiani arrivano nel capoluogo partenopeo nonostante questa offra un bacino di utenza di 3 milioni di persone e nonostante i fan napoletani viaggino in lungo e in largo per l’Italia per seguire i propri miti. Nel 2015 un articolo pubblicato su quotidiano corrieredellasera.it si chiedeva quali fossero le ragioni di tali scelte. Al di là della più ovvia ragione geografica, le date degli artisti stranieri in Italia sono quasi sempre inserite in tour Europei o mondiali e quindi raggiungere la Lombardia è sicuramente più pratico, resta comunque difficile da capire come 15 milioni di potenziali spettatori non vengano considerati “appetibili”. Tra le cause di ciò ci sono la mancanza di spazi dedicati ai grandi concerti così come di locali di media dimensione per i live più piccoli, la quasi totale assenza di agenzie nel meridione, la scarsezza di trasporti, ma anche un diverso atteggiamento da parte del pubblico.
Che Napoli sie una piazza difficile rispetto ad altre città è dimostrato dal fatto che concerti solitamente sold out (come Vasco Rossi) a Napoli non sfondano. Sempre l’articolo del Corriere della Sera riporta inoltre che il volume d’affari per i concerti nella sola Lombardia era di 97.549.281 euro, quasi il doppio di tutto il sud che superava di poco i 50 milioni di euro. L’articolo è datato? Senz’altro, ma basta farsi un giro sui maggiori siti di prenotazione di biglietti per capire che la situazione non è cambiata.
Speriamo che nuovi investimenti e agenzie di eventi possano portare i “big” internazionali il prossimo anno a Napoli. E questa volta facendo il pienone.