Trama: 1838. L’Etna nella sua immensità protegge e spaventa, come una madre magnifica ed esigente che forgia vite e destini. Lo sa bene chi vive a Belpasso, il piccolo paese alle sue pendici. È lì che il giovane Puddu apre la sua bottega di calzolaio. La sua firma sulle scarpe è una farfalla, perché con le sue creazioni ai piedi più che camminare si vola. Per questo Puddu non riesce a capire come mai gli affari vadano così male. Tutto cambia quando le sue calzature finiscono tra le mani della Baronessa di Bridport in visita alle sue terre a Bronte. La nobildonna non ha mai calzato nulla di tanto soffice ed elegante, perciò decide di fare un regalo a Puddu: lo nomina Baronetto. Nasce così la dinastia dei Baruneddu, come si faranno chiamare. Il negozio con gli anni diventa un grande calzaturificio che esporta in tutta Europa. Ma se i soldi non sono più un problema, il cuore comincia a diventarlo. Perché alla maledizione della vecchia Gnu Ranna nessuno può sfuggire. Sicuramente non Peppino, abbagliato dal sogno americano dopo aver conosciuto il dolore di un cuore infranto; né Ajtina, prima donna della famiglia decisa a far sentire la propria voce. Tantomeno Janu, che di scarpe non ne vuole sapere e fa carte false per sfuggire al laccio della famiglia e dei sentimenti. Tutto è cominciato con un sogno a cui i discendenti di Puddu guardano con riverenza, ma anche con sospetto. Le radici dicono da dove si viene, ma a volte vogliono decidere dove si deve andare. Sarebbe bello, forse, sentirsi leggeri come il vento che racconta del passato ma porta là dove non si sarebbe mai immaginato. Una saga familiare sullo sfondo di una Sicilia vera e autentica fatta di tradizioni e sapori. L’epopea di una dinastia che incrocia i grandi eventi della Storia. Speranze, paure, dilemmi, gioie, errori e desideri di uomini e donne che con il cuore parlano al cuore.
Garzanti
Recensione: Una saga familiare fuori dagli schemi. Siamo soliti a leggere numerosi volumi, partendo dalla storia del capostipite, per arrivare ai giorni nostri, qui, invece tutto si risolve in 250 pagine. Veloce e coinciso.
Si parte da Puddu che apre una calzoleria diventando pian piano una celebrità: le sue scarpe, grazie a nobili e blasonati, fanno il giro dell’Europa, sono bellissime e comode, per lui ci sono denaro, fama, fortuna e l’amore per Agata. In pratica, da zero a cento.
Peppino, figlio di Puddu, lavoratore indefesso, grande talento per lanciare nuove mode, innamorato di Nunzia con la quale organizza una fuitina. Sogna una vita dorata che sarà minacciata dalla maledizione di Gnu Ranna, madre di Nunzia. Parole malvage le sue, che non tarderanno a colpire: i Baronello saranno condannati a soffrire ed essere infelici. Peppino, inseguirà il sogno americano, dimenticandosi quasi totalmente dei figli.
Anna, figlia di Peppino, con lei riviviamo il periodo fascista e la storia dei suoi due figli, ma ormai le calzature Baronello sono solo un lontano ricordo.
Un romanzo veloce, la storia della famiglia è interessante, i personaggi sono ben delineati. Forse, la sua forza sta proprio nella brevità di esso, in questo modo non ci si perde in inutili descrizioni, non esistono eventi trascurabili, inutili lungaggini.
Ci sono salti temporali non perfettamente delineati: l’inizio di un periodo non coincide con quello precedente, ma è come se s’intersecassero, cosa che non mi ha infastidita per nulla, ma una data ad inizio capitolo avrebbe aiutato.
Una lettura che ho divorato, mi è piaciuta, ricca di umorismo, parla di famiglie, di uomini, donne, bambini attraverso un secolo e mezzo di storia italiana.
ANNA CHISARI è nata in Sicilia e da più di trent’anni vive a Milano. Giornalista e blogger, ha scritto per fogli, ha diretto giornali, ha fatto radio per tanti anni. Il papà la voleva avvocato, la mamma «Sistemata Bene». Lei ha scontentato tutti e si è trovata un posto al Comune di Milano, dove cerca di comunicare cultura con i social.