In seguito alla recente notizia del blocco di ChatGPT in Italia a causa di problemi di protezione dei dati, Vladislav Tushkanov, Lead Data Scientist di Kaspersky ha commentato la notizia:
“OpenAI è trasparente in merito alle proprie procedure in materia di dati: i dati che sono inseriti nelle loro API commerciali vengono memorizzati solo temporaneamente per monitorare potenziali abusi, con l’opzione di opt-out. Tuttavia, questo non è applicabile ai servizi non API. L’interfaccia di ChatGPT informa gli utenti che i dati immessi possono essere condivisi con terze parti e controllati da analisti umani per migliorare la qualità del servizio.
Pertanto, OpenAI consiglia agli utenti di non condividere informazioni personali e private proprie o altrui durante la conversazione con un chatbot. Tuttavia, è stato osservato che gli utenti tendono a essere aperti e sinceri nella comunicazione con gli assistenti di conversazione artificiali. Per questo motivo, è essenziale ricordare che è preferibile trattare qualsiasi chatbot, indipendentemente dalla durata del suo utilizzo, come un estraneo incontrato su Internet e utilizzarlo in base al proprio approccio personale alla privacy”.