Ormai quella che è conosciuta ai non addetti al settore come “Pet Therapy” è una realtà riconosciuta e consolidata, soli 15 anni fa anche nel mondo delle co-terapie non era chiaro cosa fosse; fortunatamente oggi grazie alle Linee Guida Nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali lo spazio lasciato all’improvvisazione e la faciloneria è veramente minimo.
L’intento di questo articolo è rispondere alle domande che più comunemente vengono poste da chi si approccia per la prima volta a questo mondo e di chiarire, in maniera molto elementare alcuni dubbi che appartengono a quello che fino ad oggi è stato il “grande calderone pet therapy”.
Cosa sono gli Interventi Assistiti con gli Animali?
Appartengono agli interventi le Attività (ludico-ricreative possono essere svolte ad esempio in centri anziani, campi estivi ecc.), le Terapie (finalizzate alla cura dei disturbi fisici, neuro-psico-motori, cognitivi, emotivi e relazionali con un setting ben definito a livello socio-sanitario) e l’Educazione (promuove, attiva e sostiene le risorse e le potenzialità di crescita come supporto alla didattica, generalmente questi interventi si svolgono presso istituti scolastici o presso fattorie didattiche ecc.).
Quali specie, da Linee Guida, sono ritenute idonee?
Posto che, ogni ente può ritenere o meno idonea una specie e che, soprattutto, va fatta una selezione e preparazione del singolo soggetto con il proprio “conduttore” (proprietario che a sua volta ha dovuto formarsi nell’ambito) le specie ritenute idonee sono 5: cavallo (Riabilitazione Equestre), asino (onidattica ed onoterapia), gatto, cane e coniglio (che afferiscono tutti e tre all’ambito dei piccoli animali, quindi la “vera” pet therapy).
Avere un animale equivale al “fare pet therapy”?
Quello che spesso viene frainteso è che la funzione “terapeutica” non è nell’animale in se (non è un farmaco o un dottore) quanto la relazione con il “partner” umano che viene messa a servizio dell’utente. Avere un animale come compagno di vita può sicuramente apportare benefici, ma in un complesso sistema famiglia dove esiste una problematica potrebbe divenire anche dannosa, ecco perché occorre rivolgersi a dei professionisti e diffidare da chi semplicemente suggerisce “prenditi un cane”
Come diventare Operatore in Interventi Assistiti con gli Animali?
Grazie alle Linee Guida al momento la formazione “valida” deve essere “uniformata” a livello Nazionale.
Associazioni come l’A.I.COTE. Onlus (da oltre 15 anni sul territorio Italiano, in particolare tra le prime presenti in Campania) non hanno un’idea elitaria di formazione, i corsi sono aperti a tutti (laureati e non), perché credono fortemente che la predisposizione all’altro e l’empatia debbano essere presupposto fondamentale e che tutte le nozioni (con una formazione professionalizzante) possano essere acquisite.
Il prossimo corso inizierà a Napoli il 15,16 e 17 settembre; per ulteriori informazioni www.aicote.org.