Pochi giorni fa, al complesso Palaparthenope, si è svolta la diciannovesima edizione della fiera del disco (comunemente chiamata Discodays). Noi di Senza Linea eravamo presenti ed abbiamo avuto modo di vedere e constatare con i nostri occhi la realtà dei fatti accaduti.
Innanzitutto v’è da dire che la gente è stata davvero calorosa nell’accoglienza…ora, non sappiamo gli incassi dell’evento, ma possiamo garantire che saranno superiori ai precedenti considerando la mole di persone accorsa all’evento. Altro dato positivo è che molte di queste persone hanno mostrato interesse per le quattro mostre fotografiche presenti all’avvenimento a cura di Henry Ruggeri, Daniele Sgherri, Gaetano Massa, Pietro Perrino e Fabio Foggia. Non solo dischi e vinile insomma, anche se, ovviamente, quello è il motivo principale. Oltre 100.000 pezzi si sono scambiati comprati e venduti in questi due giorni; ogni cosa per ogni genere musicale esistente insomma. Spazio ottimale anche per i gruppi live che hanno avuto la possibilità di esprimersi ed esibirsi su un palco che, a parere di chi scrive, può portare davvero grandi occasioni lavorative. Abbiamo ritrovato lì un amico di Senza Linea, “Sebastiano Esposito”, e conosciuto altri gruppi di fama già affermata ma sempre piacevoli come “I pennelli di Vermeer”, i “Fitness Forever”, “Katres”, il Dj resident “Tony Maione”.
Ivan Granatino, evidentemente stanchissimo ed appagato per la prestazione cinematografica, non ha ritenuto opportuno incontrare tutte le persone che si erano recate alla manifestazione per ascoltarlo. E, cosa ancora peggiore, nessuno è stato avvisato della debacle se non a consuntivo.
Per il resto non vi rimane molto da dire; la forza di questa manifestazione rimangono gli appassionati della musica. Rimangono quelli che, per la musica, spendono tempo e denaro affinché la passione, la loro passione, possa continuare a vivere anche nel confronto con tante altre persone.
Un ringraziamento sentito, davvero, va a tutti gli organizzatori, e a chi ha lavorato sodo in questi due giorni, correndo a risolvere problemi nati all’improvviso (da qualcuno che magari tanta serietà non ha), per far sì che tutto potesse andare per il meglio.
Caro Discodays ci rivediamo nel 2018, nel frattempo…complimenti anche questa volta.