Piccolo Bellini
dal 21 al 26 maggio
L’estinzione della razza umana
testo e regia Emanuele Aldrovandi
con Giusto Cucchiarini, Eleonora Giovanardi, Luca Mammoli, Silvia Valsesia, Riccardo Vicardi
con la partecipazione vocale di Elio De Capitani
scene Francesco Fassone
luci Luca Serafini
costumi Costanza Maramotti
maschera Alessandra Faienza
consulenza sonora GUP Alcaro
musiche Riccardo Tesorini
progetto grafico Lucia Catellani
aiuto regia Giorgio Franchi
foto Luigi De Palma
produzione Associazione Teatrale Autori Vivi, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
in collaborazione con La Corte Ospitale – Centro di Residenza Emilia-Romagna
testo selezionato da Eurodram 2022
presentato in anteprima radiofonica su Rai Radio 3 all’interno di “PRESENTE/FUTURO Nuove scritture per la scena italiana”
pubblicato sulla rivista Hystrio, luglio 2022
Orari spettacoli: feriali h. 21:00, mercoledì h. 18:00, sabato h. 19:30, domenica h. 18:30
In un mondo incastrato dentro ritmi frenetici e disumani, che sottraggono tempo al pensiero e all’introspezione, l’arrivo di un virus che trasforma le persone in tacchini blocca e distorce ogni cosa. Così, le due coppie protagoniste della storia, persone comuni, portatrici ognuna di una diversa posizione filosofica della vita, si ritrovano nell’androne di un palazzo assalite da domande, frustrazioni e paure.
L’estinzione della razza umana è una sorta di esorcismo – catartico e liberatorio – che ci aiuta a metabolizzare il nostro presente con ironia, lucidità e un pizzico di grottesco surrealismo, utilizzando un linguaggio tragicomico, con dialoghi affilati e serrati.
Sei nella savana con due leoni, uno vicino e uno lontano. Qual è quello che ti fa più paura? Quello più vicino. Ma non ha senso, perché anche quello più lontano, se vuole, ti mangia. Perché corre molto più veloce di te. Dovrebbero farti paura uguale, o al massimo dovresti chiederti quale dei due è più affamato. Ma chi è che riesce a fare un ragionamento del genere con due leoni che vogliono mangiarlo? Il nostro cervello non funziona così. L’amigdala, che regola le emozioni, per rilevare i pericoli semplifica tutto: “vicino/pericolo”, “lontano/poi vediamo”.