Trama: Laisvė, una ragazzina nata alla fine del XXI secolo, fugge dalla sua terra su una barca. Nelle acque dell’oceano perde la madre, e appena arrivata nel nuovo paese viene separata dal fratello neonato e dal padre. Ma, oltre il qui e ora di un’epoca segnata dall’innalzamento del livello dei mari e dallo stato di polizia, Laisvė è una portatrice: si tuffa in acqua e viaggia nel tempo, trasportando oggetti, memorie, persone – e cambiando il corso degli eventi. Entra così in connessione con alcuni personaggi degli ultimi due secoli: Frédéric-Auguste Bartholdi, uno scultore francese; Aurora, una donna che sperimenta la libertà in ogni sua forma; un assassino minorenne che in un istituto di detenzione disegna bozzetti visionari; la figlia di un dittatore, alla ricerca di una catarsi che possa affrancarla dal peso delle sue origini; e una squadra di operai impegnati nella costruzione della Statua della Libertà.
Lidia Yuknavitch ha un’incredibile abilità nel catturare storie e figure ai margini: esseri umani vulnerabili divisi tra la durezza del quotidiano e il desiderio di trascendenza. L’impulso è un romanzo sorprendente sul corpo, lo spirito e la volontà di resistere all’oppressione. Come Laisvė, nuota tra memoria e utopia, attraverso il tempo e lo spazio, i corpi e gli ideali. Ha in sé “la forza dei sogni e dell’acqua”, è “la prova che l’immaginazione è un posto reale” e la libertà esiste nel flusso dell’universo.
Edizioni Nottetempo
Recensione: Non è facile raccontare un romanzo simile: una storia dove tempo e spazio sono disordinati, sconosciuti, si passa da un tempo remoto ad un futuro tremendo in cui l’essere umano farà i conti con la natura. Tratta di estinzione e sopravvivenza. L’acqua è un mezzo conduttore e permette la comunicazione tra Laisvé ed i personaggi che apparentemente sembrano messi lì a caso. Il lettore incontrerà lo scultore della Statua della Libertà e lo conoscerà non tanto dal punto di vista professionale, ma più che altro da quello intimo e viscerale. La Statua scandisce la lettura: il trasporto dei vari pezzi, la costruzione e poi… la “fine”.
La scrittura è visionaria, ma potente e profonda. E’ un’opera che, per ammissione della scrittrice, non si è scritta da sola, ma è il frutto di letture, approfondimenti e studi. Come l’acqua, trasporta il lettore seguendo le maree, agitandosi, formando vortici, cambiando direzione e, in alcuni casi, ci si inabissa.
L’acqua, elemento assai caro alla scrittrice, diventa una metafora, un simbolo di memoria, metamorfosi, morte e vita. Memoria e testimonianza di quanto sia miserabile e distruttivo l’essere umano
L’impulso è la conferma del talento di Lidia Yuknavitch nel raccontare il mondo, le dimensioni alternative e l’immaginazione.
Lidia Yuknavitch ha insegnato Scrittura creativa, Letteratura e Studi femminili alla Eastern Oregon University. In Italia sono stati pubblicati Il libro di Joan (Einaudi, 2019), La cronologia dell’acqua (nottetempo, 2022), che è diventato un libro di culto e ha conquistato lettori e lettrici in tutto il mondo, e Lasciarsi cadere (nottetempo, 2023).