In questo nuovo appuntamento di LuieLEi abbiamo studiato i comportamenti degli uomini e delle donne nel rapporto con la guida dell’auto. Tra luoghi comuni e verità sacrosante, si svolge la nuova sfida settimanale di un lui e una lei.
Donne al volante viste da Lui
Sulla spinosa questione “donne e volante” Google ci riporta risultati interessanti. Tra le ricerche correlate spiccano risultati che ci riportano al vecchio adagio “donne al volante pericolo costante” con alcune gustose varianti come “senza mutande”, “con minigonna” e “sexy”. Girovagando su internet si ha l’impressione che la donna al volante sia la prova definitiva che Dio sia maschio. Dai video sembra che la donna sia la causa d’incidenti mortali anche da ferma, e pare sia particolarmente abile a investire pedoni che passeggiano tranquillamente sui marciapiedi ignari del loro destino. La donna sembra capace di capovolgere una macchina parcheggiando, riesce a sbandare stando in coda, riga la macchina, anche se hai un garage largo come la pista di atterraggio di un Boeing 747 e riuscirebbe a sbagliare un parcheggio anche con il pilota automatico. A parte questa parentesi sessista, il problema è sicuramente più complesso. Le donne non sono geneticamente inadatte a guidare, il problema è più che altro sociale dato che storicamente tante giovani donne sono osteggiate dalla famiglia (in particolare dal famoso padre possessivo di cui abbiamo parlato la settimana scorsa), e praticamente impossibilitate a velocizzare il loro percorso di emancipazione. Magari la patente verrà anche presa, ma difficilmente si comprerà una nuova auto per la figlia femmina. Altro problema è la priorità che si da all’uso dell’automobile. La gerarchia in genere è: padre, figlio maschio (anche se nullafacente), fratello minorenne non patentato, mamma, vicino di casa (maschio ovviamente), passante occasionale e figlia femmina. Diversa è invece è la mia esperienza personale con LEI. Lei corre, corre troppo, la patente l’ha presa a 18 anni e 3 mesi, LEI era già pronta per la Parigi Dakar, al volante inveisce come uno scaricatore di porto, e perché io non lo faccio inveisce anche contro di me, LEI non è di quelle che a ogni singola frenata si mette le mani in testa in attesa di un impatto imminente, la mia compagna m’incita a correre, perché io vado piano, perché io rispetto i semafori anche se spenti, perché io vado a 30 km orari e lei non mi capisce. Non mi capisce neanche quando la porto a sperdere per le campagne, perché noi uomini abbiamo il GPS integrato e le donne non lo sanno. Noi uomini siamo a conoscenza di alcuni segreti cui le donne non arriveranno mai. Infatti, conosciamo il significato di tutte le “lucine” del cruscotto, compreso quello più misterioso: l’indicatore della benzina. Sì, perché le donne non si curano del livello di carburante, non sono come noi che misuriamo tutte le pendenze per risparmiarlo, loro si fermano e ovviamente chiameranno noi perché non capiranno mai perché l’auto si è fermata. Per noi la macchina è un feticcio, l’estensione del nostro EGO smisurato, deve essere coccolata e vezzeggiata, amata e rispettata, anche perché spesso sarà la nostra seconda casa in attesa che lei si prepari e ci faccia aspettare sotto casa le solite due ore. Loro non capiscono perché noi le diamo un nome, perché non la tramutiamo come loro in una discarica abusiva, perché al supermercato ci fermiamo un’ora a scegliere il deodorante preferito. Dura è la vita per noi automobilisti maschi che fin da piccoli siamo stati viziati e vezzeggiati dalla famiglia natia, godiamoci questi momenti perché presto avviverà la nostra LEI che stravolgerà tutto, anche nel rapporto tra noi e la nostra amata Poppy.
Uomini al volante visti da Lei
Nel film lo spaccacuori uscito nel 2007 c’è una simpatica scena in cui il protagonista, durante un lungo viaggio, è allietato dalla sua LEI, che tipo “radio vivente” canta tutte le canzoni esistenti. Vi sono numerose abitudini che disturbano e rendono poco piacevole la conduzione dell’automobile, analizziamo le più frequenti facenti parte del mondo maschile.
ORIENTAMENTO
Beatifichiamo chi creò il primo navigatore satellitare e ne promosse il suo uso. Diciamoci la verità non è la conduzione dell’auto motivo di litigio in coppia, no. Gli uomini hanno vari modi di portare l’automobile a secondo del loro carattere, chi è prudente, spericolato, il cretino incosciente, quello che suda venti camice con un sorpasso. A meno di non trovare un caso grave d’imbranataggine non sarà questo motivo di diatriba. Immaginiamo una scena classica lui e lei partono per una vacanza fuori porta, una vacanza romantica che dovrebbe avere i connotati di romanticismo. Dopo solo mezz’ora di tragitto vi ritrovate dietro ad un mezzo agricolo o dispersi in una campagna desolata, dove l’unica persona che può darvi indicazioni è un contadino che parla uno strano dialetto o girare sulla stessa strada più volte prendendola da angolazioni diverse. In passato all’ennesimo errore di direzione una donna avrebbe incominciato a far notare l’errore con l’unico risultato di far crescere lo stress e di aumentare il disorientamento. Gli uomini, e purtroppo non è un luogo comune, non amano chiedere informazioni e anche quando le domandano le rifiutano mentalmente cancellandole immediatamente. Quindi sperate sempre di avere una connessione funzionante e che la batteria del navigatore non vi abbandoni per qualche motivo, potrebbe essere la vostra salvezza contro una crisi di nervi.
IO LO FACCIO MEGLIO DI TE
Altra evidente difficoltà è evitare le critiche quando guidate voi. Anche se voi avete tutte le patenti compresa la D: veicolo lungo almeno 9 metri, in grado di raggiungere gli 80 km/h. LUI penserà sempre di dovervi dare qualche giusto consiglio sul vostro stile di guida. Vai troppo piano, troppo veloce, attenta a quello…anche se siete abituate a farvi scivolarvi tutto addosso o se avete problemi di udito, questi continui rimbrotti vi metteranno una certa ansia. Se qualcuno t’impone di manovrare il mezzo in altro modo, innesca processi a livello nervoso da non sottovalutare: tenetene conto o cacciate lui dal veicolo o incominciate a urlare.
IL SUO TERRITORIO
Alle gentili LEI che leggono, consigliamo caldamente di astenersi da commenti sullo stato della sua auto, che sia un tempio dell’igiene o che servano i sigilli dell’Asl, l’auto è il prolungamento della loro personalità. Da alcuni l’auto è vissuta, poi, come un’estensione del proprio corpo e riproduce un simbolo fallico. Scomodando Sigmund Freud, un’estensione del proprio pene: “Più l’auto è grossa, più siamo potenti”.Quindi, chiudetevi in un dignitoso silenzio. Per tutto ciò che riguarda LUI e automobili, vi consiglio la maggiore cautela possibile,non lo dico io,lo dice Freud!