I gialli e le visual novel sono molto amati dal pubblico, e Mato Anomalies è un gioco che rappresenta perfettamente entrambe le categorie. Anche se il gioco non mette nelle mani del giocatore il lavoro di risolvere il mistero, i fan delle visual novel apprezzeranno comunque la storia. Il protagonista, Doe, è un investigatore privato che lavora per il broker di informazioni Nightshade ed è spesso coinvolto in cospirazioni.
Il gioco si svolge interamente nella città di Mato, che è misteriosa e fatiscente. Essendo completamente chiusa al mondo esterno, potrebbe essere l’unica cosa che esiste. L’atmosfera oppressa della città è ben rappresentata e si intensifica man mano che il gioco prosegue.
La storia inizia con Doe alla ricerca di una nuova merce chiamata HANDOUT per conto di Nightshade. Incontra l’enigmatico sciamano Gram e i due stringono una partnership per rintracciare Lairs. Il gioco è ben scritto e le interazioni tra i personaggi sono divertenti.
La maggior parte del gioco è un romanzo visivo, con alcune scene trasformate in fumetti e rari filmati cinematografici completamente doppiati. L’esplorazione della città è ben riuscita grazie all’eccellente meccanica di viaggio veloce, che riduce la quantità di camminate necessarie. Le posizioni richieste sono sempre contrassegnate in modo chiaro e le missioni secondarie e gli obiettivi sono facili da trovare.
Anche se la storia è il momento clou del gioco, il combattimento e l’esplorazione dei sotterranei sono i punti deboli. I layout dei sotterranei sono per lo più semplici percorsi e i nemici non vagano liberamente. Invece, sono distribuiti lungo il percorso a intervalli regolari, rendendo ogni escursione nei sotterranei semplicemente un viaggio tra combattimenti nemici, poiché non possono essere evitati.
Ogni tana ha solo un determinato numero di nemici che non si rigenerano una volta sconfitti, quindi non c’è modo di accumulare XP. Invece, è possibile ottenere la possibilità di visitare tane casuali in qualsiasi momento per aumentare di livello e trovare nuove attrezzature.
Il combattimento è basilare, con ogni personaggio che ha un attacco normale e abilità/attacchi più forti che funzionano su un sistema di cooldown in cui ognuno ha un certo numero di turni per essere nuovamente utilizzabile. L’intero gruppo condivide una singola barra HP, il che è un’idea abbastanza unica per le battaglie. Il gioco presenta una funzione di battaglia automatica, che può essere utilizzata in quasi tutti i combattimenti e l’IA utilizza regolarmente le abilità di guarigione. Anche se il combattimento è piuttosto semplice, le animazioni sono interessanti da guardare.
Dal punto di vista artistico il lavoro svolto dai ragazzi di Arrowiz hanno creato un prodotto interessante e funzionante grazie al dualismo cromatico generato dalla continua mescolanza tra l’oscurità della città e le luci dei negozi e delle case. Il design dei personaggi è ben riuscito e non ha nulla da invidiare alle migliori produzioni animate.
Tuttavia, dal punto di vista tecnico, il gioco è poco performante e tecnicamente superato. Si nota una povertà complessiva in termini di poligoni e il distacco tra il design dei personaggi e quello delle ambientazioni. Anche il comparto sonoro è un pò anonimo, con tracce poco ispirate e un doppiaggio inglese discreto ma senza picchi recitativi.
Mato Anomalies presenta alcune scelte di level design poco convincenti, che limitano la natura del gioco, ma al contempo offre degli spunti interessanti che il team ha saputo sviluppare con ispirazione dai grandi successi di Atlus. La trama è coinvolgente e il gameplay risulta divertente, tuttavia lo stile narrativo è lento e le scelte di design poco intelligenti potrebbero scoraggiare anche i giocatori più esperti. In sintesi, la produzione si presenta con un dualismo creativo che la posiziona in una categoria di titoli da recuperare con calma, soprattutto se si dispone di tanto tempo libero e di una lista di giochi meno affollata. Non si tratta di un capolavoro, ma comunque di un titolo interessante che merita di essere scoperto.