Ritorna in scena a Napoli, dopo il successo dello scorso anno, la trasposizione teatrale del film Mine Vaganti pellicola del 2010. Ferzan Ozpetek cura la regia anche dello spettacolo teatrale e ci regala due ore di riflessioni e risate.
Un cast di tutto rispetto: Francesco Pannofino, Iaia Forte, Erik Tonelli, Carmine Recano, Simona Marchini e con Roberta Astuti, Sarah Falanga, Mimma Lovoi, Francesco Maggi, Luca Pantini, Jacopo Sorbini. Diverso da quello cinematografico, ma di forte impatto.
Produzione: Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana
L a storia è ambientata in Campania.
Un paesino dove tutti si conoscono. La gente mormora senza un motivo, il pettegolezzo è lo sport nazionale e sopravvive a tutto e a tutti. Il coming out di un giovane ragazzo, le reazioni dei genitori, la vergogna, i malumori ma anche la gioia di essere finalmente liberi. Croce e delizia, amore e odio. Gay, una parola che ancora fa molta paura! Ognuno ha la sua reazione, tutte apparentemente giustificate. Le riunioni familiari -a cui Ferzan ci ha abituato nei suoi film- sono addobbate di pietanze e segreti; tutti bevono, a qualcuno va di “traverso” qualcosa (forse le scelte di vita dei propri cari). Dramma e commedia a seconda delle reazioni dei protagonisti, persone strafottenti e anime lacerate dalla vergogna. Ognuno ha la sua performance “emotiva” pronta.
La famiglia è una foto di gruppo, i risentimenti sono panni sporchi da lavare e “stendere” in casa. Il decoro al primo posto a discapito delle emozioni. Le buone azioni solo davanti agli estranei, sorrisi elargiti come il caffè nel servizio buono, e i calci sotto al tavolo.
Una mina vagante è una persona che sfugge al controllo degli altri, una persona da cui ti puoi aspettare qualsiasi cosa, anche che si ribelli allo stretto nucleo familiare per essere sé stessa. Forse una mina vagante -dove o’ scuorn’ regna sovrano- è una persona semplicemente libera e gli altri la percepiscono come pericolosa? (!)
Ferzan ci insegna l’importanza della famiglia “nonostante tutto”, dell’amicizia vera e dell’accettarsi per come si è. Tutto presentato in una inedita veste partenopea.
Quest’ opera mantiene intatto il tocco delicato a cui Ferzan ci ha abituati già al cinema, e aggiunge un maggior coinvolgimento dello spettatore nelle dinamiche della storia complice la dimensione teatrale.
Un ritmo incalzante dove i colpi di scena non mancano. Vietano annoiarsi!
Al teatro Acacia fino a domenica 12 marzo 2023.