Anche quest’anno è terminato il grande evento di Settembre alla Mostra d’Oltremare “Napoli incontra il mondo“, che in un unico weekend ha dato la possibilità di partecipare a quindici manifestazioni con un unico biglietto. E già dal biglietto, nascono le prime critiche, dodici euro per entrare nella bolgia dal sapore di girone infernale e visitare i padiglioni che offrono spettacoli e stand che riecheggiano più sagre di paese, che la realtà dei luoghi che dovrebbero rappresentare.
“Bello?” chiediamo a Luciana, che è riuscita ad entrare dopo quasi un’ora di fila “A mio parere no! Una caotica sfilza di stand con prodotti scadenti, nel padiglione dedicato all’Oriente i profumi sono così forti che, mischiandosi, rendono l’aria irrespirabile e maleodoranti. 12 Euro e all’interno una bottiglietta d’acqua piccola la paghi 1.50, oppure puoi fermarti nei vari punti allestiti per il ristoro e a prezzo raddoppiato assaggiare panini e patatine. Insomma una grossa festa di paese dove ci si accede pagando il biglietto. Un evento che poteva essere una buona occasione, come al solito è diventato superficiale e approssimativo.”
Eppure l’esperienza degli altri anni, avrebbe dovuto migliorare i piccoli errori precedenti, che a quanto pare non interessa nessuno. Perchè c’è da dire che l’affluenza non ha tradito le aspettative, i padiglioni erano gremiti e gli spettacoli hanno strappato applausi e consensi. Certo, alla Sagra della porchetta, anche lo spettacolo di Gigione strappa applausi e consensi, ma proseguiamo con il nostro racconto. L’esperimento di quest’anno, del Napoli incontra il mondo, giunto alla sua seconda edizione, ha racchiuso anche il Festival d’Oriente, che con il suo celebre “Holi Festival“, era l’attrazione principale. L’esplosione di colori e musica ha richiamato la maggior parte degli spettatori.
“E’ ancora più una bolgia dell’anno scorso” dice Cristiana, ricoperta interamente dai mille colori dell’Holi. “Le persone sono moltiplicate molto bella l’atmosfera che c’è, ma avrebbero potuto fare molto di più. I punti ristoro sono variegati e mi è piaciuto molto il padiglione dedicato agli USA. L’affluenza è stata superiore a quella della scorsa edizione e la possibilità di scelta per divertirsi sono davvero molteplici. Forse troppo caotico e dispersivo!”
Luci,colori e suoni che hanno per tre giorni rinfrescato l’aria di Fuorigrotta, un evento da cui ci si aspettava molto di più, organizzato nel migliore dei modi, peccato che per un progetto di questa portata, il migliore dei modi non basta. C’è tanta strada ancora da fare e bisognerebbe avere l’umiltà di capire realmente quali sono stati gli errori e cercare di migliorarli, ma sembra che a nessuno interessi, il pubblico pagante c’è stato e le critiche scivoleranno nel dimenticatoio. In pieno stile italico!