Lunedì 10 giugno il Napoli Teatro Festival Italia, diretto da Ruggero Cappuccio, propone sul palco del Teatro Sannazaro alle ore 21 Amore non amore, che vede in scena il poeta Franco Marcoaldi e Peppe Servillo, accompagnati dalla chitarra di Cristiano Califano. Lo spettacolo di poesie e canzoni del repertorio classico partenopeo inframmezzate da brani strumentali per sola chitarra arriva a Napoli dopo il successo riscosso nel febbraio scorso al Piccolo Teatro di Milano e al Teatro Argentina di Roma.
Replicano alla Sala Assoli (ore 19.00) Ronda degli ammoniti, scritto e diretto da Enzo Moscato, anche interprete insieme a Benedetto Casillo, Simona Barattolo, Salvatore Chiantone, Ciro D’Errico, Giovanni Di Bonito e alle 21 al Teatro Trianon-Viviani lo spettacolo di Alessandro Gassmann Il silenzio grande, interpretato da Massimiliano Gallo, commedia in due atti firmata da Maurizio De Giovanni, che vede in scena oltre a Gallo, Monica Nappo, Paolo Senatore, Jacopo Sorbini con la partecipazione di Stefania Rocca.
Il Teatro Sannazaro ore 21 ospita, per il Napoli Teatro Festival Italia, Amore non amore, spettacolo nato dall’omonimo canzoniere poetico composto più di vent’anni fa da Franco Marcoaldi e ripubblicato nel febbraio 2019 da La Nave di Teseo con nuove e inedite poesie.
L’autore lo consegna al palcoscenico, rinnovando il sodalizio artistico con il cantante e attore Peppe Servillo, con cui ha già collaborato scrivendo, tra gli altri, anche il testo della canzone Il cinghiale dell’ultimo album degli Avion Travel. Poesie e canzoni del repertorio classico napoletano, inframmezzate da brani strumentali per sola chitarra eseguiti dal vivo da Cristiano Califano, si rincorrono nel viaggio accidentato e sempre sorprendente del sentimento amoroso. La musicalità e l’apparente semplicità dei versi, che li rende perfino cantabili, si unisce alla tenerezza alternandosi con l’impeto romantico e con un’ironia che talvolta sconfina nel sarcasmo. Nella poesia di Marcoaldi — in cui si avverte l’eco di alcuni autori dichiaratamente amati come Giorgio Caproni e Wislawa Szymborska — non c’è parola che non sia offerta nella sua essenza quasi primigenia, e dove il discorso emozionale non conviva in perfetto equilibrio con il discorso razionale. Riprendendo le parole dell’autore che in conversazione con Raffaele La Capria risponde su come sia possibile conciliare “pensiero ragionato” e “scintilla” dell’intuizione: «È come se io provassi a usare tutta l’intelligenza delle parole per poi disfarmene e cercare di arrivare a toccare le cose con i sensi». Temi d’elezione di Amore non amore sono il tempo che scorre, le trappole e le insidie della quotidianità, l’illusione e la disillusione, l’incanto e il disincanto, il colloquio ininterrotto con il nostro parlamento interiore, abitato dai volti e dalle voci di tutti coloro, i vivi come i morti, con i quali continuamente ci confrontiamo e facciamo i conti, ma soprattutto l’amore, in tutte le sue declinazioni.
Alle ore 19.00 alla Sala Assoli replica Ronda degli ammoniti, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Enzo Moscato, che ne è anche interprete insieme a Benedetto Casillo, Simona Barattolo, Salvatore Chiantone, Ciro D’Errico, Giovanni Di Bonito. Coprodotto da Compagnia Enzo Moscato – Casa Del Contemporaneo e Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, Ronda degli ammoniti affronta il tema della condizione “fisica e metafisica” del bambino e dell’adulto, prendendo spunto da un lontanissimo, ormai quasi mitico, fatto di cronaca, «il caso dei bambini che, nel tardo autunno del 1917, si lanciano nel vuoto, orribilmente, spiccando il salto dalle ringhiere interne dei piani alti del complesso scolastico elementare-municipale “Emanuele Gì”, arroccato sui quartieri più poveri e spettrali della popolosa città di “N”». Una morte per scelta, quella «degli adulti ex-bambini», ma provocata dal terrore delle sofferenze e degli orrori della guerra mondiale: «tra l’una e l’altra condizione, da bambini oppure da adulti – spiega Moscato – il tratto comune che le lega è la Morte. La Morte degli adulti ex-bambini, causata dalla guerra mondiale in atto e la Morte dei bambini – in quanto tali (perché, per crescere, per essere soldati e, quindi, anche per andare in guerra e là morirvi, bisogna prima farla finita con l’esser bambini!). Dimodoché, poi, morire in guerra, da soldati, non sia la prima bensì la seconda morte, che gli accada di sperimentare. Ma ci sono anche bambini che questa “seconda” Morte se la danno da soli – e liberamente – suicidandosi per il terrore di crescere e crepare senza scopo, da soldati, durante una battaglia».
Sempre alle 21.00, al Teatro Trianon-Viviani, replica lo spettacolo di Alessandro Gassmann Il silenzio grande, interpretato da Massimiliano Gallo, commedia nata dalla penna dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, con Monica Nappo, Paolo Senatore, Jacopo Sorbini e con la partecipazione di Stefania Rocca. Dopo l’adattamento di Qualcuno volò sul nido del cuculo, De Giovanni e Gassmann portano in scena la complessità dei rapporti familiari, del tempo che scorre, nel luogo dove le vite mutano negli anni, la casa: «Quando in una pausa a pranzo con Maurizio parlammo de Il silenzio grande – scrive Gassmann nelle note di regia – vidi l’idea nascere lì in pochi minuti. Ebbi subito la sensazione che, nelle sue mani, temi così importanti avrebbero avuto una evoluzione. Questa storia ha poi al suo interno grandissime sorprese, misteri che solo un grande scrittore di gialli come Maurizio De Giovanni avrebbe saputo maneggiare con questa abilità e che la rendono davvero un piccolo classico contemporaneo. Per rendere al meglio, il teatro necessita di attori che aderiscano in modo moderno ai personaggi e penso che Massimiliano Gallo, con il quale ho condiviso set e avventure cinematografiche, sia oggi uno degli attori italiani più efficaci e completi. Questo facciamo a teatro, o almeno ci sforziamo di fare, cerchiamo disperatamente la verità».
Alle 22.30, un piacevole momento di condivisione tra pubblico e artisti nel Giardino Romantico di Palazzo Reale, che ospita il Dopofestival. Per la serie di concerti a cura di Massimiliano Sacchi, si esibirà il giovane trio musicale Suonno d’Ajere. La voce di Irene Lupe Scarpato, le note al mandolino, mandola e mandoloncello di Marcello Smigliante Gentile e la chitarra classica di Gian Marco Libeccio, provano a rivestire di modernità i suoni della canzone napoletana classica, una ricerca che, tra storia e contemporaneo, hanno portato avanti nell’album Suspiro, pubblicato dall’etichetta Ad est dell’equatore.
Casa del Festival – Palazzo Reale
Piazza del Plebiscito 1
Tutti i giorni 10.00 – 19.00 mail: biglietteria@napoliteatrofestival.it
biglietteria: 344 045 6788
infopoint: 344 045 4626
intero € 8,00
ridotto under 30 – over 65 € 5,00
Letteratura e Teatro Ragazzi € 5,00
Pompeii Theatrum Mundi da € 10 a € 30
Gratuito diversamente abili con un accompagnatore e pensionati titolari di assegno sociale.
Per informazioni www.napoliteatrofestival.it