STA ARRIVANDO UN ‘NUOVO GIORNO‘.
Con queste parole, i ragazzi del Newroz hanno annunciato stamattina la nuova edizione di uno dei festival musicali più importanti della Campania. Ma come, non ne hai mai sentito parlare?
“Il Newroz è il capodanno curdo, il primo giorno di primavera, letteralmente il “nuovo giorno”,scrivono gli oraganizzatori.
“Il newroz è un giorno di festa, un giorno per riconoscersi in un’identità progressiva e rivoluzionaria. Il newroz è il giorno dell’orgoglio curdo. Quest’orgoglio non è nazionalista, perché è un orgoglio che non ha Nazione, ma solo territori che si intrecciano, comunità che camminano insieme. E’ un orgoglio che resiste ai nazionalismi, alle oppressioni, alle continue e irrefrenabili repressioni, celebrando e danzando la parte dei senza parte. Questo capodanno, allora, non è solo una festa. La festa ha sempre un certo rapporto con l’ordine costituito. Se lo sospende è solo perché il giorno dopo riparta più forte, se lo ribalta è per evidenziare l’assurdità della sovversione, se lo nasconde è solo perché si veda meglio. Partecipare al Newroz, invece, è una scelta già di per sé sovversiva. La festa del Newroz è stata ed è ancora oggi molto spesso vietata, macchiata di sangue, di arresti, di assurde rappresaglie. Eppure la forza del popolo curdo non si è mai lasciata intimidire dall’arroganza delle polizie o degli eserciti ed in milioni, sistematicamente, hanno invaso per anni le piazze delle principali città del Kurdistan cantando i canti di libertà e autonomia.
Pensiamo che il Newroz Festival debba essere un momento di affermazione dell’orgoglio meridionale. Pensiamo che per 4 giorni possiamo riprenderci un pezzetto del nostro territorio e decidere noi di che si parla, cosa si canta, cosa si balla, cosa si urla, cosa si sogna. Pensiamo che il Newroz Festival debba essere un luogo realmente aperto. Un luogo in cui siano sfumate le distinzioni tra chi organizza e chi assiste. Uno spazio di confronto. Uno spazio di crescita collettiva. Uno spazio in cui prendere parola dalla più grande metropoli del Sud e dire che non ci stiamo: a vivere come vorrebbero loro, a morire quando decidono loro, a svendere la nostra terra, a vederla saccheggiare e depredare. Pensiamo che l’arte sia uno strumento di sovversione. Pensiamo che incontrarsi in tanti sia un gesto rivoluzionario, di per sé. Perché questo mondo ha in serbo per il sud la solitudine, la povertà, la criminalizzazione, la frontiera, il ghetto. E noi vogliamo riprenderci la compagnia, l’agio di stare insieme, l’arroganza di sognare la rivoluzione.”
Da quattro anni a questa parte,anche grazie all’aiuto dei 99 posse, hanno partecipato a questo grande evento artisti tra cui Eugenio Bennato, La Maschera, la BandaBardò, i Modena City Ramblers, i Foja. L’obbiettivo principale del collettivo è quello di “garantire a migliaia di persone dei concerti di qualità senza dover spendere un capitale per parteciparvi. “
Dal prossimo 3 luglio fino al 7, a Mezzocannone Occupato, siete tutti invitati a questo grande concerto, accessibile a chiunque,per ricordare che la musica, quella vera, non crea muri ma li abbatte.