Chi non ha mai visto Madagascar e adorato il delirante Re Julien o il bipolare Mortino?! Quello che non tutti sanno è che questi personaggi “macchiettistici” si ispirano a specie realmente esistenti e che purtroppo sono a fortissimo rischio estinzione.
I lemuriformi sono un infraordine di primati autoctoni ed esclusivi del Madagascar.
L’origine del loro nome è molto curiosa, infatti in latino “lemures” indica gli spiriti notturni della mitologia romana, non è difficile comprendere il perchè di questo appellativo: grossi occhi spiritati (in realtà ottimi per una completa visione notturna dotati di un “tapetum lucidum”, strato riflettente) ed i versi che ricordano dei lamenti strazianti. A questo infraordine di natura fortemente matriarcale (le femmine rivestono un ruolo dominante), appartengono esserini minuscoli, come il lemure topo pigmeo (di soli 30g), a grosse specie che possono superare i 10 kg.
Pur essendoci sia specie arboricole che terricole son tutti dotati del pollice opponibile
I poveri lemuri sono rientrati nella famosa “Lista Rossa” (di cui abbiamo parlato spessissimo, ovvero la lista degli animali a rischio estinzione stilata dalla IUCN, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), Mittermeier della commissione per la sopravvivenza delle specie li annovera come “mammiferi più minacciati del pianeta”, ben il 95% delle specie “lemuriformi” sono a rischio; su 111 specie e sottospecie 105 rientrano, infatti, nella lista rossa.
La specie maggiormente in pericolo è il “lemure sportivo”, dei quali si possono contare solo una cinquantina di esemplari.
Ma come si è arrivati a questa criticità? Sicuramente il fatto che questi primati si trovino esclusivamente in Madagascar, nazione ormai vittima di deforestazione e disboscamento, è una motivazione determinante in quanto vengono privati del loro habitat, questo non considerando, come sempre, la caccia ai fini commerciali.
Numerosi i piani d’azione che l’uomo sta cercando di mettere in atto… ma perchè agire sempre sull’arginare un disastro evitabile con piani preventivi per la tutela di posti in cui la biodiversità è a fortissimo rischio?!