“Anema e core” per tornare a vincere: Il Napoli ascolta l’invocazione del suo pubblico, divora la Fiorentina e rompe il digiuno di vittorie durato 5 partite, restando a un punto dall’Inter vittoriosa in rimonta sul Monza fanalino di coda.
Al cospetto di un avversario di valore, anche se probabilmente distratto dall’impegno in Conference League, gli azzurri hanno confermato i progressi visti nello scontro diretto con l’Iter, approcciando al match con aggressività e rendendosi pericolosi fin dall’inizio.
Dopo due belle occasioni capitate a Raspadori, su cui De Gea si è fatto trovare pronto, è stato Lukaku a trovare il gol del vantaggio, sfruttando la respinta stavolta incerta del portiere spagnolo su conclusione di McTominay e ribadendo in rete a porta spalancata.
Il centravanti belga, giunto in doppia cifra anche in questo campionato, ha dimostrato con una grande prestazione di essere pronto a guidare il Napoli nel rush finale.
I partenopei non si sono fermati, cogliendo una traversa con Di Lorenzo a fine primo tempo e continuando a cercare il raddoppio, giunto puntuale a inizio ripresa con una splendida azione avviata e conclusa da Raspadori, bravo a innescare Gilmour e abile nello sfruttare lo splendido assist di Lukaku, imbeccato dallo scozzese, infilando De Gea con un preciso rasoterra mancino a fil di palo.
Il Napoli è sembrato, a quel punto, in grado di controllare il match, ma la Fiorentina, pur in chiara difficoltà, ha dimostrato tutte le sue qualità riaprendo l’incontro a metà ripresa con uno splendido destro da fuori area di Gudmunsson, liberato da un delizioso colpo di tacco di Kean.
Gli azzurri, nonostante la pressione di un risultato importantissimo da preservare, hanno limitato al massimo i rischi, trovando energie preziose con gli ingressi (forse un po’ tardivi) di Billing, Olivera e Simeone: per fortuna, la rete clamorosamente fallita dal “Cholito”, liberato in campo aperto da Lukaku in pieno recupero, non ha portato a conseguenze altrimenti dolorosissime.
La volata scudetto continua, dunque, e si tratterà di una corsa a tre, visto che l’Atalanta, vittoriosa allo “Stadium” con un roboante 4-0, oltre a spegnere le velleità dei bianconeri ha confermato di potersi giocare fino in fondo le proprie chances tricolori.
Il Napoli, durante questo weekend, potrebbe approfittare dello scontro diretto tra le due contendenti nerazzurre in programma a Bergamo domenica sera, a patto di fare il suo dovere a ora di pranzo nella delicata trasferta di Venezia contro i lagunari di Di Francesco, autori sempre di ottime prove contro le big.
L’emergenza che ha complicato il lavoro di Conte a Febbraio può dirsi conclusa, visto che i recuperi di Neres, Anguissa e Mazzocchi mettono a disposizione del tecnico salentino la rosa completa, e gli regalano addirittura l’imbarazzo della scelta anche a livello tattico.
La straordinaria efficacia mostrata dalla coppia d’attacco Lukaku-Raspadori induce però a pensare alla conferma del 3-5-2, con Spinazzola e Gilmour, tra i migliori contro Inter e Fiorentina, favoriti su Olivera, Billing e lo stesso Anguissa.
E’ in perfetta parità il bilancio degli scontri diretti giocati a Venezia in Serie A, con 2 vittorie per parte e 3 pareggi: l’ultima sfida, giocata il 6 Febbraio 2022, vide imporsi i ragazzi di Spalletti, grazie alle reti di Osimhen e Petagna.
In quella occasione veneti e campani tornarono a sfidarsi in laguna in massima serie a dopo quasi 60 anni: il 23 Ottobre 1966 era finita a reti inviolate tra i padroni di casa e gli azzurri guidati in panchina dal “Petisso” Bruno Pesaola.
Il Venezia non batte il Napoli in casa, nel massimo campionato, da più di 80 anni: l’8 Marzo 1942 finì 4-1 per i lagunari, con rete della bandiera firmata da Busani per la squadra di Vojak.
Il periodo più complicato, tra infortuni, cali di forma e malumori legati al mercato, sembra essere alle spalle, ma la recente sconfitta di Como, sempre a ora di pranzo, deve mettere in guardia il Napoli: il sogno può continuare solo a patto di non fermarsi più, a partire da Venezia, e di continuare a metterci…”anema e core”.