Gran finale di stagione con la prima volta e in esclusiva in Campania del recente lavoro di uno dei più straordinari interpreti del teatro italiano
Una riflessione su omosessualità, follia e solitudine negli ultimi vent’anni
La visione dello spettacolo è consigliata a un pubblico adulto
NAPOLI – Gran finale per la stagione 2018-19 “Confini aperti” di Teatri Associati di Napoli che si concluderà sabato 27 aprile alle ore 21 al teatro Politeama di Napoli con la prima rappresentazione, e in esclusiva in Campania, di “Luciano”, recente produzione di uno degli interpreti più originali e straordinari del teatro italiano, il più volte Premio Ubu Danio Manfredini. La visione dello spettacolo è consigliata a un pubblico adulto. “Luciano” è interpretato da Ivano Bruner, Cristian Conti, Vincenzo Del Prete, Darioush Forooghi, Giuseppe Semeraro e dallo stesso Manfredini, autore e regista, nonché ideatore di scene e maschere.
Manfredini è da qualche anno ospite fisso delle stagioni del Tan e il suo spettacolo chiude quest’anno la programmazione che il teatro di Piscinola ha realizzato nella sala di via Monte di Dio, nel corso della quale sono stati presentanti “Socrate il sopravvissuto” degli Anagoor e “The Night Writer” di Jan Fabre con Lino Musella. «Per il prossimo anno ripeteremo questa fruttuosa collaborazione con il Politeama diretto da Giuseppe Caccavale, premiata dal pubblico con un ottimo riscontro di presenze a ogni rappresentazione e che ha portato in esclusiva regionale spettacoli di assoluta qualità», affermano i direttori artistici del Tan, Lello Serao e Hilenia De Falco.
Danio Manfredini scrive di “Luciano”: «Con questo spettacolo riattraverso i temi dell’omosessualità, della follia, della solitudine già trattati in “Cinema Cielo”, come del resto anche nel “Sacro segno dei mostri” e in “Tre studi per una crocifissione”, per vedere come sono cambiati i tempi negli ultimi venti anni intorno a tematiche a me care. Oggi osservo come il gioco si è fatto ancora più aspro e se la Samira di “Cinema Cielo” era più integrata in quel mondo e lo idealizzava, ora disegno una figura come Luciano che risulta un alieno anche in un mondo di marginalità. L’allucinazione di Luciano, ricreata con gli artifici del gioco teatrale, non è altro che la rivisitazione in scena di una realtà cruda, a tratti anche crudele, fatta di solitudine e di emarginazione, che è il mondo reale a cui attingo. Appunti presi dalla mia vita, disegni preparatori e dialoghi sono stati il materiale di partenza per addentrarci in questa avventura teatrale. I quadri emersi nelle prove chiedevano uno sguardo diverso dal mio per essere affrontati. Mi affido alla figura di Luciano, ritratto di un uomo del mio tempo colto in una solitudine invasa di presenze. La dimensione del tempo abbraccia la totalità di un’esistenza e rende tutto in un presente sulla scena».
«Luciano – si legge nella presentazione – è il delirio di un folle tra pensieri, stati d’animo, suoni, visioni, voci lontane e presenze che rompono il silenzio e la solitudine. Dai corridoi della psichiatria, Luciano entra nel teatro della sua mente, intorno a lui si materializzano oggetti e presenze dell’immaginario. La spinta del desiderio lo conduce all’evasione verso luoghi abitati da chi vive ai margini. Un popolo di fantasmi torna a visitarlo in certe notti e nelle giornate senza speranza. Con aneddoti e versi poetici illumina le sue visioni. Con uno sguardo intriso di saggezza, apre spiragli di pensiero fuori da un ordinario modo di vedere. Come un visitatore che appartiene ad un altro pianeta, guarda, patisce, attraversa ciò che incontra, nel destino ineluttabile di veder passare le cose, le persone come fantasmi: apparizioni e sparizioni».
Biglietti: da 15 a 20 euro
Informazioni presso il botteghino del Teatro Augusteo (ore 10,30-19,30 – piazzetta Duca d’Aosta, 263 – tel. 081414243)