Ogni azienda intenzionata a sviluppare un’app o un software, oltre che al team interno – se ne esiste uno – può rivolgersi alle software house, nate proprio per sostenere le imprese in questo percorso. Le software house sono fondamentali in tale processo, in quanto, nel caso in cui debbano sviluppare applicazioni o prodotti software destinati agli utenti finali, ne devono interpretare le esigenze e le aspettative, con una particolare attenzione all’usabilità e al funzionamento, che si tratti di desktop o di mobile. Il livello delle software house è giunto a una specializzazione tale che alcune ormai si dedicano esclusivamente ad alcuni comparti di servizio: ne è un esempio, nel campo entertainment, il gioco online.
Ne consegue che la scelta di una software house prestigiosa e affidabile, per le piattaforme di gioco, si interseca a vari fattori chiave, che includono la componente grafica e la chiarezza dell’interfaccia, l’ottimizzazione da mobile, l’interattività e la fluidità del software, ma anche la facilità d’uso.
Il settore dei giochi, peraltro, è in costante evoluzione e, sempre più, sta assumendo contorni “multichannel” che ne amplificano i canali di accesso, ora estesi, ad esempio, anche ai social network. I social game, che hanno trovato spazio anche su piattaforme come Twitch, hanno il proprio fondamento nell’interattività e nella componente ricreativa, senza dimenticare ripercussioni sul marketing aziendale. Il panorama delle software house, in questo campo, oltre ai giganti del settore, è anche ricco di startup promettenti e in linea con i cambiamenti tecnologici: ad esempio la svedese Social First, che peraltro ha anche attratto un investimento di 2,5 miliardi di dollari ad opera di Play Ventures, oppure Housemarque, o l’italiana PlaySis.
Senza entrare nel dettaglio delle console, degli eSport e della VR, che meritano un approfondimento a parte – e su cui svettano nomi come Ubisoft, Nintendo, Activision, Sony, ma anche startup tutte milanesi come Reply Game Studios e Lunar Great Wall Studios – la digitalizzazione del gioco diverso dai classici videogame è anche il motore di leva delle piattaforme di casinò a distanza. In questo comparto, in crescita esponenziale dal 2019 e nel 2022 giunto a una raccolta di più di 70 miliardi di euro, il ruolo delle software house è determinante in quanto la concessione della licenza ad operare da parte di ADM sottopone la piattaforma a verifiche di idoneità, trasparenza, sicurezza. Si tratta di una cosa importante per i nuovi casinò online che richiedono l’ottenimento della licenza, al pari della qualità dei titoli proposti in palinsesto, dell’ottimizzazione del sito da browser, o, in alcuni casi, dello sviluppo di un’app nativa. In questo comparto la credibilità di un operatore è data anche dalle software house in partnership.
I nomi più prestigiosi del settore sono senza dubbio Playtech, Novomatic, NetEnt, ma anche in questo caso non mancano promettenti startup, tra le quali vale la pena menzionare Gamshy, fornitore di slot in grafica 2D e 3D che ha anche sperimentato una primissima slot tutta disegnata a mano, a dimostrazione di quanto la grafica e l’originalità siano determinanti nel comparto.
In realtà, quando si parla di “comparto” si deve tenere in considerazione che ormai l’universo del gioco è quanto mai duttile e versatile, e il concetto di “omnicanale” è sempre più all’ordine del giorno. Per “omnichannel” si intende un tipo di accesso ai giochi che include vari canali integrati, appunto, rendendo fluidi i confini tra piattaforme di casinò e gaming, social network, siti dedicati al videoludico. Per questo una software house, in considerazione del fatto che non esiste solo il gioco da console, ha il compito di raccogliere la sfida dell’innovazione, intercettando stili, gusti, tendenze.

Senza considerare che ad affacciarsi in questo composito panorama oggi c’è anche la realtà aumentata del Metaverso, dove l’acquisto di terreni virtuali si fonde al marketing aziendale – si pensi alle case di moda più rinomate, come Gucci, che forniscono accessori per i giochi e per gli avatar – e, ancora, ai giochi in senso stretto – su Decentra Land la piattaforma Ice Poker di Decentral Games è in pratica una sala da poker che si regge sulle regole del Metaverso e sulle criptovalute.
Chi più ne ha più ne metta, dunque, tanto che il rilievo delle software house incuriosisce non poco gli appassionati del settore. Si pensi che, mettendo un piede nella realtà, si è andata delineando una tendenza chiamata “turismo videoludico”. Questo trend include le visite alle sedi delle maggiori software house – per conoscere più da vicino una realtà fatta di grafici, designer, sviluppatori in senso stretto – ma anche convegni ed eventi a tema, con tanto di stand da visitare per conoscere le ultime novità. Popolarissimi, in Italia, la Milano Games week, ma anche il Lucca Comics & Games e Quickload, l’Hub del Gaming di Torino, tutto dedicato allo sviluppo di startup. Il Grand Tour del gioco, insomma, prende le mosse da un ingresso del videoludico nel quotidiano, una parola traducibile con il termine “gamification”.