ANTEFATTO
Sin dai tempi della Playstation 2 la software house Nippon Ichi si è distinta nel campo dei giochi di ruolo tattici grazie a titoli come Disgaea. In realtà la società è stata fondata nel 1994, ma per la prima console Sony furono realizzati diversi titoli che potremmo definire di “rodaggio”. Questa volta però la compagnia ha voluto cimentarsi in un progetto per certi versi inedito che seppur mantenendo l’impianto ludico di un JRPG, sperimenta molto rispetto ai titoli che è solito realizzare. The Cruel King and the Great Hero è un gioco di ruolo a turni che abbandona la componente strategica con un gameplay semplice e una narrazione di tipo fiabesco.
LA STORIA
Il gioco di Nippon Ichi Software pone fin da subito l’accento sulla storia, il vero fulcro all’intera esperienza. La trama di The Cruel King and the Great Hero comincia quando il Re Drago invita la giovane Yuu ad esplorare il mondo intorno a sé, decidendo di rimanere a vegliare su di lei da lontano, affinché la ragazza possa venire a conoscenza del proprio passato e percorrere la strada per diventare un’eroina.
Il gioco sembra una fiaba dai toni allegri e spensierati, che porta il giocatore ad affrontare una storia magica, piena di dialoghi pieni di brio. La trama di The Cruel King and the Great Hero riuscirà ad appassionare il giocatore nonostante una narrazione che ricalca gli stereotipi più classici del genere. Una trama che commuoverà, toccando temi piuttosto profondi esaltato da un sistema di vignette disegnate a mano: il risultato è un continuo susseguirsi di immagini bellissime, simili ad un fumetto.
GIOCABILITA’
Dal punto di vista meramente ludico il titolo di Nippon Ichi Software si presenta come un JRPG a scorrimento orizzontale, con una mappa che ad un primo sguardo potrebbe sembrare piuttosto vasta.
In realtà anche se la mappa arriva a diramarsi in maniera più o meno consistente la fase esplorativa non sarà certo la cosa più riuscita del gioco. Le avventure della piccola Yuu sembrano sviluppate in maniera artificiosa e tendono a rendere lineare l’intera esperienza.
La quest principale inizia con l’esplorazione del villaggio dei mostri, portando la protagonista a interagire con le bizzarre creature che vivono lì; alcuni di questi esseri verranno reclutati e combatteranno insieme a lei durante l’intero gioco. Come da prassi l’interazione con alcuni NPC farà in modo che la protagonista affronterà delle missioni secondarie che sarà possibile completare in qualunque momento.
La longevità di The Cruel King and the Great Hero si attesta tra le 15 e le 20 ore di gioco, a seconda di quanto tempo si voglia dedicare alle quest secondarie. Fasi di gioco che vale la pena affrontare tutte dato che sono ben scritte e forniscono punti esperienza ed interessanti oggetti unici.
Per quanto riguarda la progressione del personaggio la formula è piuttosto classica intuitiva, Yuu e i suoi compagni hanno cinque caratteristiche base: resistenza, energia , forza, difesa e velocità che crescono a seconda dei punti esperienza accumulati durante i combattimenti come nel più classico dei giochi di ruolo. L’unica possibilità di personalizzazione riguarda l’equipaggiamento: armi, vestiti e due slot per gli anelli speciali.
Yuu inizierà il gioco usando un ramoscello, ma proseguendo l’avventura troverà armamenti ed equipaggiamento migliori. Gli anelli hanno i più svariati effetti: alcuni aumentano una o più statistiche, altri assicurano particolari resistenze o donano addirittura la capacità di recuperare energia. Nel complesso, il sistema di progressione risulta bilanciato non richiedendo troppo farming e con una curva di difficoltà equilibrata.
Anche il sistema di combattimento punta su una formula di gioco semplice ma soddisfacente. Ad ogni turno è possibile eseguire una sola azione tra un attacco base, un’abilità speciale; utilizzare un oggetto; mettersi in guardia, oppure fuggire. Le mosse speciali variano tra personaggio e personaggio e si sbloccano man mano che si sale di livello, alla fine nella sua semplicità, il combat system riesce a regalare sfide stimolanti e divertenti.
TECNICAMENTE PARLANDO
La punta di diamante della produzione è senza dubbio il suo stile grafico, che ha nel disegno a mano la sua caratteristica migliore. La direzione artistica è riuscita a consacrare il fascino fiabesco plasmando scenari con fondali ispirati e creature magiche. Dal punto di vista tecnico il gioco è decisamente”basico”, ma fa sfoggio di notevole finezza stilistica. A corredo dell’eccellente realizzazione artistica c’è una colonna sonora di tutto rispetto, che si sposa in modo eccellente con i cambi del registro narrativo.
The Cruel King and the Great Hero è disponibile in lingua giapponese con testi in inglese, il tutto è curato da Reina Kondo, cantante e doppiatrice che ha prestato la voce a Ronye Arabel in Sword Art Online Alicization.
CONCLUDENDO
The Cruel King and the Great Hero è una produzione interessante, che non punta a stravolgere i canoni del gioco di ruolo a turni e a stupire con innovazione tecnica. La semplicità del titolo Nippon Ichi Software risulta vincente, al netto di alcune ingenuità strutturali. Il punto di forza è lo stile grafico che ricorda dei disegni fatti a mano che rendono il gioco una vera e propria fiaba videoludica.