La settimana scorsa il sindaco di Rio de Janeiro ha ordinato il ritiro di un fumetto Marvel dalla Bienal Internacional do Livro ( la biennale internazionale del libro di Rio n.d.r. ) a causa di contenuti da ritenuti non adatti ai minori. Il libro conteneva un bacio gay tra due personaggi degli Young Avengers.
Il sindaco Marcelo Crivella, è politicamente vicino al discusso presidente del Brasile Jair Bolsonaro, è molto vicino alle posizioni della Chiesa universale del regno di Dio.
L’ ex pastore evangelico eletto nel 2017 ha spiegato che ha voluto difendere la famiglia, dato che il libro, che conteneva la serie del 2010 Avengers: The Children’s Crusade, avrebbe dovuto essere sigillato all’interno di un cellophane per evitare di diffondere l’omosessualità tra i bambini.
Il giudice Heleno Ribeiro Pereira Nunes del tribunale di Rio de Janeiro ha respinto l’ordinanza del sindaco, affermando come questa non rispettasse la libertà d’espressione garantita dalla costituzione brasiliana.
La decisione del tribunale è stata però rovesciata dal presidente della Corte di Giustizia Claudio de Mello Tavares, che ha stabilito che il sindaco potesse bloccare la vendita del libro.
La posizione del sindaco è stata criticata dalle associazioni che si occupano dei diritti della comunità LGBTQ e dagli organizzatori del festival del libro. Durante la fiera ci sono state varie manifestazioni di protesta, con persone che hanno indossato bandiere arcobaleno o che si sono baciate in pubblico.
l disegnatore Jim Chung ha commentato :
“non c’erano motivazioni o secondi fini nascosti nell’opera allo scopo di promuovere un particolare stile di vita o di concentrarsi su un determinato pubblico. La scena semplicemente illustra un momento di tenerezza fra due personaggi che hanno una relazione stabile, iI fatto che questa serie di quasi un decennio fa venga ora portata sotto i riflettori dal sindaco forse mette solo in luce quando lui sia fuori dal mondo, La comunità LGBTQ è qui per restare, e darò il mio amore e il mio sostegno a coloro che continuano a lottare per essere riconosciuti e perché la loro voce venga ascoltata”