Women and The City: grandissimo successo di pubblico per il festival che ha lanciato una riflessione per favorire le prospettive di genere
Talk e dialoghi, la I edizione di Women and The City ha lanciato una riflessione comune per favorire le prospettive di genere
Grandissimo successo di pubblico per questo primo appuntamento organizzato dall’Ass. Torino Città per le Donne
Ascolta, agisci, cambia. Queste le tre parole che hanno guidato la I edizione di Women and The City, il festival organizzato dall’Associazione Torino Città per le Donne con il contributo del Comune di Torino conclusosi ieri, domenica 15 ottobre. Un appuntamento seguito da moltissimi che si chiude con un grandissimo successo di pubblico e che ha dato il via a una riflessione comune in grado di favorire le prospettive di genere nelle politiche locali,
un dialogo volto a rendere gli spazi e le pratiche cittadine accessibili, inclusive ed eque. Con 75 ore di programmazione, 150 ospiti per 12 panel e 50 eventi in 16 location l’appuntamento ha riempito le sale e il centro storico della città della Mole. Un programma fatto di momenti on e altri off, organizzati – questi ultimi – grazie alla partecipazione di oltre 60 associazioni e reti del territorio torinese.
Dall’ambiente alla leadership, dall’innovazione alla medicina di genere, passando per la città fisica e la mobilità, la cultura, lo sport, la violenza di genere, sono state numerosissime le ospiti e gli ospiti che si sono alternati sui diversi palchi per dar vita a una discussione comune e partecipata.
“Non siamo abituati a un concetto di formazione continua, ma soprattutto non è abituata la politica. Io in questi giorni ho imparato tantissimo, un grandissimo arricchimento personale.
È quello che dovrebbe fare la cultura. Qualcosa è cambiato, qualcosa sta cambiando. Ho capito che le donne non ne possono più, sono a un punto di rottura, ci sono professioniste arrabbiate: è un dato positivo. Sì è spezzato qualcosa. Anche perché forse ora stiamo imparando a fare network e stare insieme e al di là delle differenze.
Questo numero zero è stato un successo, ha permesso a me, agli altri e alle altre di percepire l’energia. Siamo molto soddisfatte del lavoro fatto su questo appuntamento. La qualità degli incontri è stata grandissima, i contenuti che le ospiti e gli ospiti ci hanno portato sono stati altissimi, molto interessanti. Sono tanti gli spunti da replicare, tante cose che noi stesse, che viviamo in mezzo ai problemi della parità di genere, non conoscevamo.
Sarebbe bello che questa manifestazione diventasse un appuntamento per i decisori, chi decide dovrebbe avere più dimestichezza con questi contenuti, con le suggestioni e conoscere i numeri del nostro paese.” – ha detto Antonella Parigi, presidente di Torino Città per le Donne, Associazione organizzatrice del festival.
Ospiti della prima edizione
Una quattro giorni che ha ospitato a Torino esperte ed esperti dall’Italia e dall’estero che, attraverso panel ibridi sulle varie tematiche, hanno discusso, proposto e riflettuto sulle buone pratiche come possibili modelli da replicare per rendere la società più inclusiva.
Tra i tanti, la statista Linda Laura Sabbadini, pioniera europea delle statistiche per gli studi di genere, che è intervenuta sul tema del lavoro femminile, della forza delle donne e della debolezza delle politiche.
Di città fisica e mobilità si è parlato con la ricercatrice americana Mary Dellenbaugh-Losse, specializzata in inclusione sociale e uguaglianza di genere nella politica e nella pianificazione urbana. Uno spaccato del mondo artistico e culturale ci è stato offerto dalla la psicologa e sociologa Alessandra Micalizzi, curatrice di Women in music; l’attrice Eleonora Giovanardi, membro del collettivo femminista Amleta, e la testimonianza della scrittrice e sociologa Sumaya Abdel Qader.
Per colmare il gender gap è fondamentale conoscere i dati e programmare politiche consapevoli e incisive, ce ne ha parlato anche Pasquale Tridico, Economista, già Presidente Inps, Professore ordinario di politica economica Università Roma Tre, Direttore del Centro di Ricerca di eccellenza Jean Monnet “Labour, Welfare and Social Rights”. E ancora, di medicina di genere ce ne ha parlato Gabriella Tanturri del direttivo nazionale dell’Associazione Donne Medico Aidm.
Sono intervenuti su come lo sport può cambiare le città Fabio Pagliara, ex pallavolista e Presidente della Fondazione Sport City già Segretario generale della FIDAL; la psicologa dello sport Francesca Vitali e l’On. Mauro Berruto, CT della nazionale italiana maschile volley, Medaglia d’argento ad Atene 2004 e bronzo a Londra 2012.
Di futuro economico, lavorativo e tecnologico ne abbiamo discusso con Lauriana Sapienza, Assessora Welfare di Comunità e Famiglia, Servizi Socio Sanitari, Innovazione Digitale, Cittadinanza attiva Comune Castenaso (BO) e con la Presidente di Donne 4.0 Darya Majidi, e le giovani che hanno frequentato la summer Tech Camp AIxGirls, il corso che offre alle studentesse gli strumenti per essere protagoniste della quarta rivoluzione.
Con Monica Pasquino, Presidente nazionale Educare alle differenze; Ivana Soncini, Psicoterapeuta, già psicologa dell’Istituzione scuole e nidi d’infanzia del Comune Reggio Emilia e Alessandra Tosi, Sindaca Comune Pino Torinese abbiamo affrontato il tema dell’educare; d’inclusione ne abbiamo parlato con l’ex Ministra Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti. Mentre hanno trattato il tema della leadership femminile l’Onorevole Chiara Gribaudo,
Vicepresidente Pd e la Vicepresidente di Unione industriale di Torino Anna Ferrino. Centrale anche il panel sulla violenza di genere tra gli altri sono intervenuti Giulia Sorriento, Co-founder di Pinkroad e Project Manager Università degli Studi Torino; Laura De Dilectis, psicologa clinica e creatrice di DonneXstrada; Mariapia Vigilante, avvocata e presidente di GiraffaH e Chiara Volpato, Professoressa ordinaria di Psicologia Sociale Università degli Studi Milano–Bicocca.
Al festival anche riflessioni etiche e filosofiche sul tema della maternità surrogata: durante l’incontro Dilemmi, Vera Tripodi, Filosofa morale e Ricercatrice Politecnico Torino, ha guidato una discussione partecipata per un’analisi delle diverse posizioni sul tema. Questi e molti altri gli ospiti presenti in questa prima edizione del festival che si sono calati nel vivo del gender mainstreaming.
Programma Off
Oltre al programma proposto dalle organizzatrici di Women and the City, la manifestazione ha presentato anche un Programma Off creato in modo collaborativo e partecipato insieme ai rappresentanti degli enti e alle associazioni locali chiamate negli scorsi mesi a proporre approfondimenti.
Tantissimi gli appuntamenti, tra gli altri la visita alla Casa Museo Carol Rama, grande artista e protagonista dell’arte del ‘900. La casa – solitamente accessibile solo su appuntamento – dove l’artista ha vissuto per tutta la vita è un’istallazione permanente della sua vita, racconta le relazioni internazionali che ha vissuto, i contatti con intellettuali di tutti i tempi e di tutte le arti.
L’Ass. Torino Città per le Donne, grazie alla straordinaria accoglienza e generosità del presidente dell’archivio Michele Carpano, ha permesso a molte e molti di accedervi per un appuntamento straordinario, accompagnati da una formatissima guida che ci ha portati nella vita dell’artista e nella sua magia. Una perla della cultura torinese.
Tra gli eventi Off anche una riflessione sull’intelligenza artificiale che ha visto l’incontro tra la cultura umanistica e la cultura tecnologica e un focus sulle politiche che garantiscono l’inclusione delle donne con percorsi migratori. Durante il festival sono stati presentati i risultati, che sono confluiti in una guida – Risorse in Rete – alle organizzazioni e un report di ricerca.
Il progetto è stato presentato dalla curatrice Anna Prat, e le collaboratrici Fabiana Re e Mariachiara Cataldo. Durante l’incontro sono intervenuti l’Assessore Jacopo Rosatelli; Norma De Piccoli, Presidente CIRSDE, Università di Torino e Carla Quaglino, Rete +di 194 voci e Alberto Anfossi, Segretario Generale Compagnia di San Paolo.
Un appuntamento speciale è stato quello di Luci e ombre, un percorso guidato attraverso il centro cittadino che ha evidenziato il protagonismo delle donne. Da Palazzo Madama, alle istituzioni comunali e regionali, troppo a lungo testimoni di un’assenza femminile, passando per l’Università che ha visto le prime Dottoresse italiane in Medicina e Giurisprudenza e il Museo Nazionale del Cinema, fortemente voluto e realizzato da Maria Adriana Prolo, sono state le tappe di un racconto che non dimentica e che guarda al futuro.
Il festival “Women and the City” è stato organizzato dall’Associazione Torino Città per le Donne con il contributo del Comune di Torino, della Fondazione Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino, dell’Unione Industriali di Torino. Media partner La Stampa.
Maggiori informazioni su https://www.torinocittaperledonne.org/