Anticamente il cavone era la denominazione data al tragitto che accompagnava le acque piovane che defluivano verso valle dalle colline circostanti, in questa zona della città così denominata, possiamo imbatterci in un piccolissimo Vico, in gran parte occupato da un imponente palazzo. Il palazzo e il Vico portano lo stesso nome: Luperano. Nel quindicesimo secolo, in questo luogo non vi era nulla tranne un terreno dalla vegetazione bassa e boscosa con un’abbondante presenza di Conigli che impose al luogo il nome di Conigliera. Il palazzo al civico n.7 è quello che un tempo era conosciuto come la Conigliera o Villa delle Delizie. Il luogo attrasse l’attenzione di Alfonso II d Aragona, duca di Calabria, che lo rilevò per trasformarla in un casino di caccia, dove si tratteneva in compagnia.
Ma i suoi amici sapevano bene, che pur essendo molto abile nel maneggiare la spada, ugualmente non era così abile nello scegliere le abitazioni. Purtroppo il casino non si rivelò un luogo salutare, sia per l’aria che per la mancanza d’acqua. Non conosciamo i motivi per cui la proprietà passò dagli Aragona alla famiglia Muscettola dei principi di Leporano che modificarono l’edificio lasciando solo invariato il cortile in piperno e aggiungendo una conchiglia incavata che ospitava lo stemma nobiliare Muscettola. il ristretto Vico prende il nome dalla deformazione del nome della famiglia Muscettola di Leporano, proprietaria di numerosi palazzi del luogo.