Hanno dovuto attendere più di un mese tifosi azzurri ed addetti ai lavori, per ascoltare le parole del nuovo allenatore del Napoli, ma ne è valsa la pena: nella conferenza stampa di presentazione di giovedì scorso, Luciano Spalletti ha dimostrato di non aver perso le doti dialettiche e comunicative sfoggiate durante tutta la sua carriera.
Con le consuete pause, i sorrisi, i tempi da attore consumato, Mister Luciano ha tenuto banco, rispondendo ad esempio con sottile ironia all’inevitabile domanda su Totti e la fiction (“potevano farla su di lui e non su di me, avrei potuto raccontare qualche episodio per fare il botto di ascolti”), ma soffermandosi soprattutto sul Napoli che verrà.
Estremamente interessante la valutazione sulla squadra, ritenuta molto forte ma forse non totalmente consapevole delle proprie doti: questo aspetto, sul quale Spalletti ha intenzione di lavorare molto (“ma non devo motivare nessuno, chi gioca qui deve esserlo a prescindere”), potrebbe essere la spiegazione alle difficoltà puntualmente palesate dal gruppo nei momenti topici.
Inevitabile che arrivasse una domanda su Insigne, alla quale l’ex allenatore della Roma non si è sottratto, senza però sbilanciarsi in previsioni sulla permanenza del capitano azzurro: Spalletti ha comunque aggiunto che spera, ovviamente, di poter contare su Lorenzo e di averlo al suo fianco a inizio stagione.
Inattesa la rivelazione di mercato sul contatto con Emerson Palmieri, obiettivo dichiarato per la fascia sinistra, con cui il tecnico toscano (che lo ha allenato a Roma) ha ammesso di aver parlato, alimentando di conseguenza le speranze di un suo approdo in azzurro.
Spalletti ha però, per il resto, confermato la sua fiducia nel DS Giuntoli, suo conterraneo, che saprà operare al meglio per mettergli a disposizione una squadra competitiva, anche in caso di qualche cessione eccellente.
A tal proposito, a chi gli ha chiesto delle difficoltà che il Napoli potrebbe incontrare per arrivare in Champions a fronte di un taglio del monte ingaggi, l’ex tecnico dell’Inter ha replicato confermando che l’arrivo tra le prime quattro, per quanto indubbiamente complicato, resta l’obiettivo primario, e diventerà addirittura “un’ossessione” per lui.
Non verranno però snobbate le altre competizioni, come l’Europa League alla quale l’allenatore toscano tiene molto: i giocatori dovranno dare il massimo sempre, anche in allenamento, perché “non esistono maglie diverse tra allenamento e partita, si è giocatori del Napoli sempre”.
Spalletti si è anche soffermato su alcuni aspetti di natura tattica, confermando la volontà di ricominciare dall’ormai collaudato 4-2-3-1, ma considerandolo solo un punto di partenza: il suo Napoli dovrà essere capace di fare più cose durante la stessa partita, alla stregua di tutti i top club europei.
Attraverso le parole di stima sparse qui e lì per i vari Di Lorenzo, Politano, Meret, Osimhen e Lozano (“mi ha buttato fuori dalla Champions ai tempi dell’Inter col PSV”), Spalletti ha confermato la propria convinzione sul valore della squadra, che però “ha già un debito con me” (chiaro il riferimento all’amaro finale dell’anno scorso).
Tanti, insomma, gli spunti interessanti di questa chiacchierata con i media, ma forse a colpire maggiormente è stata la capacità di Spalletti di trasmettere all’ambiente tutto il suo entusiasmo nell’iniziare questa nuova avventura in una piazza prestigiosa.
Il continuo riferimento allo slogan caro ai tifosi, quel “sarò con te” tanto simile allo “spalla a spalla” coniato a suo tempo da Rafa Benitez, testimonia l’auspicio dell’allenatore toscano di poter contare su un ambiente solidale e compatto, come non sempre accaduto in passato.
Con quel pizzico di spavalderia tipica del personaggio, il tecnico di Certaldo ha anche dichiarato di voler raggiungere traguardi importanti, e di ambire addirittura ad essere ricordato dai tifosi insieme a coloro che hanno scritto la storia del club, Maradona in primis.
Se il buongiorno si vede dal mattino, insomma, le premesse affinché il matrimonio tra Spalletti ed il Napoli possa lasciare il segno ci sono decisamente tutte.