Ormai tutti i giorni, verso le 18.30, quando arriva la conferenza stampa del presidente della Protezione Civile, con i dati dei contagi, dei decessi e delle guarigioni, un senso di sconforto ci perde e ci accomuna. Sono settimane in cui l’ansia e la preoccupazione ci assalgono. Tuttavia, non possiamo e non dobbiamo cedere sotto il peso dell’angoscia e il modo migliore per farlo è aggrapparci a quelle che, durante questa emergenza, sono le buone notizie. Una di queste, senza ombra di dubbio, è arrivata e partita da Napoli. Come abbiamo avuto tutti modo di appendere, infatti, una équipe partenopea dell’azienda Ospedale dei Colli ha scoperto gli effetti incoraggianti del farmaco Tocilizumab, normalmente usato per il trattamento dell’artrite reumatoide, su pazienti affetti da polmoniti derivanti dal Covid-19. La guida dello studio è nelle mani del professore Paolo Ascierto, direttore della Struttura Complessa Melanoma e Terapie Innovative dell’istituto dei tumori di Napoli, insieme a Vincenzo Montesarchio, infettivologo dell’ospedale Cotugno. I primi risultati positivi si sono già registrati su una buona parte di undici pazienti ricoverati al Cotugno e, poi, la sperimentazione è stata allargata a 50 casi in tutta Italia.
Poiché i dati preliminari sono molto promettenti, sulla base di una bozza di protocollo scientifico prodotto da Azienda dei colli e Istituto Pascale, proprio ieri è giunta notizia che l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha deciso di estendere lo studio a 330 pazienti per valutarne l’impatto. Negli scorsi giorni, in aggiunta, è arrivata pure la disponibilità della Roche, azienda farmaceutica che produce il Tocilizumab, di metterlo a disposizione gratuitamente su richiesta dei medici.
Bisogna sottolineare che il farmaco in questione non elimina il Coronavirus, in quanto non è un antivirale, ma, come si diceva, esso sta dimostrando di avere ottimi risultati nell’alleviare i sintomi della polmonite che scaturirsce dall’infezione. In questo modo, l’aspetto estremamente positivo è che si potrà alleggerire il carico delle Terapie Intensive che, come sappiamo, specie in Lombardia, sono ormai sature di persone che necessitano di macchinari e di mezzi per la respirazione.
Insomma, bisognerà ora attendere i prossimi riscontri, ma siamo speranzosi e fiduciosi. La risposta positiva sul Tolicizumab, del resto, è arrivata persino dalla Cina che ha notato netti miglioramenti in 20 di 21 pazienti intubati. L’importanza di questa scoperta è tale che i medici napoletani sono stati persino contattati dagli Stati Uniti per essere da loro aggiornati e informati.
A queste eccellezze della Sanità partenopea noi, allora, non possiamo che esprimere i più sentiti ringraziamenti ed elogi. È vero, forse in Campania, come in tutto il Sud, per colpa delle politiche scellerate e inique degli ultimi decenni, non disponiamo di tante strutture all’avanguardia, ma questa storia ci dimostra che, al tempo stesso, siamo ricchi di talenti giganteschi pure nella Medicina. Parliamo di professionisti dall’elevatissimo profilo, che sono il nostro orgoglio e la nostra forza.
Da Napoli, una speranza per il mondo! Grazie!