Secondo il Decreto del Presidente del Consiglio dell’11 marzo è prevista la chiusura (procrastinabile) fino al 25 marzo di tutte le attività di ristorazione e di tutti i negozi eccetto quelli di prima necessità o i servizi alla persona inseriti nell’allegato 1 e 2.
Ma per chi in questo periodo vive la quarantena con i suoi amici animali come deve “regolarsi” per la questione Veterinario?
La Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) ha così riassunto il comportamento che andrebbe adottato dai propri confederati:
Rinviare i controlli di routine
per la profilassi di base, salvo eccezioni a rischio per la quale sia non procrastinabile, il medico veterinario può decidere di rinviare un semplice controllo ad un periodo più agevole per gli spostamenti dei proprietari presso la propria struttura.
Rispettare le buone prassi di prevenzione delle malattie infettive
Ridurre un eventuale rischio aggiunto alla pandemia in corso esortando, ad esempio, i proprietari ad una corretta gestione igienico-sanitaria dei propri assistiti.
Garantire le distanze di sicurezza e i sistemi di protezione individuale
Il Professionista deve obbligare all’uso di guanti, mascherina nel proprio ambulatorio e mettere a disposizione dei clienti gel detergente disinfettante per le mani, oltre a garantire un’impeccabile pulizia della struttura. Ma deve limitare l’accesso a chi non ha dispositivi di autoprotezione, non creando assembramenti nelle sale d’attesa, motivo per il quale molti professionisti stanno visitando solo ed unicamente dopo la telefonata del cliente che spiega il motivo della necessità della visita e stabilendo un appuntamento anche di lì a pochi minuti.
Inoltre l’animale può essere visitato o in assenza del proprietario, qualora il dottore lo ritenga opportuno, o necessariamente in presenza di un solo “accompagnatore” della bestiola.
Limitare le visite a domicilio
E’ chiaro che, come in ambito umano, una persona che gira di “casa in casa” potrebbe divenire un “untore” indi per cui necessario limitare o eliminare le visite domiciliari.
Quindi, noi padroni, cosa dobbiamo ricordare di importante:
-Possiamo garantire le uscite giornaliere al nostro cane, non utilizziamo altre specie come “scusa” per “l’ora d’aria” mettendole a rischio!
-Rechiamoci dal veterinario solo se veramente necessario, prima telefoniamolo di modo che possa applicare il “triage telefonico” e qualora si tratti di qualcosa che non costituisca un pericolo garantirci assistenza e cure a distanza.
-Rispettiamo l’appuntamento preso per noi ed il nostro animale per non creare disagi ad eventuali altri pazienti e soprattutto al professionista che sta mettendo al nostro servizio la sua disponibilità.
-Riduciamo il numero di accompagnatori, meglio se uno solo, e rechiamoci con guanti e mascherina a visita.
-Ricordiamo di portare l’autocertificazione scaricabile compilata correttamente.
-Pretendiamo la fattura sia per giustificare gli spostamenti del medico che i nostri con gli animali.
Ricordate che per animali non patronali, colonie feline, cani di quartiere o animali smarriti il numero verde regionale del “pronto soccorso veterinario” è sempre attivo a questo numero 800178400.