È molto lunga la strada che, a partire dall’albo numero 721, ha condotto Tex e i suoi pards fino in Guatemala. Una strada lunga e accidentata, fatta di agguati, attentati ma anche di sporchi giochi in equilibrio tra politica, finanza e la vessazione di un popolo povero ed onesto.
È quanto ci viene raccontato da Pasquale Ruju nell’albo numero 723 della serie regolare di Tex intitolato La Negra Muerte, passaggio cruciale di questa articolata avventura oltreconfine che ha visto il ritorno sulle scene di un comprimario storico e molto apprezzato come Montales.
L’albo in questione, come già gran parte di quello precedente intitolato proprio Guatemala, abbandona i tradizionali scenari del vecchio West per condurci nella giungla del Centro America.
Come abbiamo visto i pards si sono divisi: mentre il vecchio cammello Kit Carson e il suo “figlioccio” Kit si sono infiltrati insieme allo stesso Montales fingendosi uomini d’affari in cerca di nuovi investimenti, Tex e Tiger Jack compiono il lavoro sporco per aiutare Gregorio, fidato assistente di Montales, a ricongiungersi dopo anni con la sua famiglia.
Ci sono infatti degli oscuri segreti nel cuore del Guatemala, sotto forma di una brutale setta di sicari chiamata La Negra Muerte alla quale chi aspira al potere ed all’esproprio delle terre dei piccoli contadini ha affidato il lavoro di reprimere nel sangue qualsiasi opposizione. C’è in ballo un colpo di stato in piena regola volto a condurre al vertice presidenziale del Guatemala il Generale Quiroga, uomo forte e pronto ad assecondare i voleri degli affaristi privi di scrupoli appoggiandosi proprio al terrore seminato tra la povera gente dalla misteriosa setta.
La forza di questa terza tranche dell’avventura sceneggiata da Ruju sta proprio nel doppio binario in cui è stata scissa la trama, il che rende i passaggi dinamici ed eterogenei. Alle scene di apparente “quiete” in cui si muovono Montales e i pards che lo accompagnano in una indagine fatta passare per missione diplomatica fanno da contraltare i movimentati passaggi nella giungla un tempo presidiata dai Maya.
Ruju è riuscito a enfatizzare le caratteristiche di tutti i 4 pards puntando sull’eroismo ma anche sulle finissime doti strategiche di Tex e sul valore di un guerriero come Tiger Jack da una parte; per l’altro verso ci viene proposto un Kit sempre più maturo e così simile a suo padre in alcuni atteggiamenti e reazioni da sembrarne un giovane alter ego, mentre Kit Carson sfodera tutte le sue doti istrioniche e un insospettabile savoir faire al fine di raccogliere tutti gli indizi utili.
Il finale dell’albo ci riserva un colpo di scena non del tutto inatteso, dopo ciò a cui abbiamo assistito nella giungla, ma ci lascia in sospeso con un magistrale cliffhanger che stimola a leggere al più presto l’epilogo contenuto nella prima metà dell’albo N° 724, Colpo di stato, al quale dedicheremo una prossima conclusiva analisi.
In termini di disegni e composizione delle tavole da parte di Stefano Biglia rischiamo di essere ripetitivi, dopo aver già incensato il suo tratto così pulito, classico eppure personalissimo già ammirato e descritto nelle recensioni dei due precedenti albi. Possiamo solo confermare che è una fortuna, per chiunque ami leggere Tex, averlo a bordo del team di disegnatori!
In quanto al maestro Claudio Villa, la sua copertina ci immerge come solo lui poteva fare nel cupo della giungla ponendo Tex sotto la minaccia della Negra Muerte.
uscita: 07/01/2021
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 112
Codice a barre: 977112156104610723
Soggetto: Pasquale Ruju
Sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Stefano Biglia
Copertina: Claudio Villa