“Mi sento un ragazzino… L’elisir di giovinezza mi viene regalato dal pubblico. A fine di ogni spettacolo li aspetto in camerino, anche uno per uno: non potrò mai dar loro quello che hanno dato a me.”
Eternamente giovane, con il suo carisma e la sua vitalità, cantante dalle possenti doti canore e attore di profonda sensibilità, nasceva oggi, ovvero il 3 maggio del 1951, a Napoli, lo scugnizzo della musica napoletana e italiana. Ovviamente, ci stiamo riferendo a Giovanni Calone, conosciuto da tutti con quello che è diventato il suo nome d’arte, ovvero Massimo Ranieri. Dalla musica, al teatro fino al cinema e alla televisione, il napoletano, nell’arco di una carriera lunga e proficua, iniziata da giovanissimo, con le sue spiccate e variegate qualità artistiche è riuscito a farsi amare tanto da risultare, a tutt’oggi, uno dei personaggi dello spettacolo più apprezzati, in assoluto, in tutta Italia. Nel giorno del suo compleanno, dunque, ci sembra quanto meno doveroso rendere omaggio a questo artista immenso, annoverandolo, inevitabilmente, nell’olimpo dei figli illustri di Napoli.
Per quanti non lo sapessero, Massimo Ranieri è nato in una famiglia povera e numerosa, nel popolare e popoloso quartiere Pallonetto di Santa Lucia. Da bambino, con la sua voce già potente, ha lavorato, inizialmente, come strillone e poi come posteggiatore. Egli ha iniziato a fare musica, in modo occasionale, cantando e suonando nei ristoranti alla moda e racimolando le mance di turisti e concittadini abbienti. Proprio in uno di questi contesti, il giovane è stato notato dall’autore e discografico Giovanni Polito. Al fianco di Sergio Bruno, il cantante ha realizzato così un tour americano che gli è valso le prime esperienze importanti, oltre che i primi veri guadagni. Nel 1966, l’artista è stato messo sotto contratto dalla CGD e ha cominciato a partecipare alle manifestazioni musicali televisive. Non ancora maggiorenene, Giovanni Calone ha debuttato a Sanremo con i Giganti e il brano Da bambino; è tornato poi all’Ariston, nel 1969, con Quando l’amore diventa poesia, insieme a Orietta Berti. Lo stesso anno, egli ha partecipato al Cantagiro con una delle sue canzoni più famose, Rose rosse, la quale è rimasta prima in classifica per ben tredici settimane consecutive. In poco tempo, invero, l’interprete partenopeo ha scalato le vette degli indici di gradimento, grazie anche a brani straordinari come Se bruciasse la città o la sua versione di ‘O sole mio. Nel 1970, il musicista ha raccolto tutti questi successi nell’album Massimo Ranieri – con il quale è apparso per la prima volta con il suo nome d’arte – e sempre nel ’70, in aggiunta, ha vinto il Cantagiro con il brano Vent’anni. L’apice della sua carriera musicale è arrivato nel 1988, quando è tornato, dopo tanti anni, a Sanremo, vincendo con la stupenda Perdere l’amore.
Con più di quattordici milioni di dischi venduti, Ranieri è, senza ombra di dubbio, tra gli artisti italiani che hanno venduto il maggior numero di copie nel mondo. Durante la sua carriera egli ha pubblicato ben 31 album (di cui 23 in studio, 4 live e 4 raccolte) e 36 singoli.
Oltre al grandissimo successo in campo musicale, come è noto, però, Massimo Ranieri si è distinto notevolmente anche come attore, sia per il Cinema che per il Teatro, il quale da sempre, nel solco della tradizione napoletana, è il suo più grande amore. Per il grande schermo è stato scelto, per primo, dal regista Mario Bolognini per recitare in Metello, dall’omonima opera di Vasco Pratolini, e da questa sono seguite una serie di pellicole che l’hanno portato fino al riconoscimento del David di Donatello come migliore attore.
Massimo Renieri, inoltre, non ha mancato di farsi apprezzare dal grande pubblico pure in numerosi programmi televisivi, confermando sempre la sua versatilità e dimostrandosi un vero e proprio show man a tutto tondo, ballando, cantando e intrattenendo.
Certamente, data la sua vastità, condensare in un solo articolo tutta l’attività del cantante e attore è pressoché impossibile. Ci limitiamo, dunque, in conclusione, a porgere i nostri più sentiti auguri al Maestro, con la consapevolezza che egli continuerà ancora a lungo a sorprenderci ed emozionarci con il suo smisurato talento. La sua voce poderosa e le sue interpretazioni intense sono e rimarranno eterne come la sua giovinezza straordinaria.