Il 20 dicembre del 1991, veniva a mancare, a Milano, a seguito di un infarto, Walter Chiari (pseudonimo di Walter Michele Armando Annicchiarico), uno dei più noti comici dello spettacolo italiano e uno degli esponenti di spicco della commedia insieme ad Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Nino Manfredi.
Attore di teatro, di cinema e di varietà, egli rivoluzionò la comicità, proponendo una recitazione nuova grazie anche alla sua capacità di chiacchiere con il pubblico, intrattenendolo e facendolo ridere, come un vero e proprio entertainer.
Nato a Verona nel 1924, ma di origini pugliesi, Walter Chiari si trasferì, con la famiglia, a Milano, dove praticò varie attività sportive, tra cui principalmente il pugilato, nel quale si distinse vincendo nella categoria dei pesi piuma. Successivamente, il giovane debuttò come attore di varietà e di rivista ma è nel teatro che principalmente crebbe dal punto di vista artistico fino ad approdare sul grande schermo. Al cinema, egli cominciò con un ruolo drammatico in “Vanità” di Giorgio Pastina, del 1946, ottenendo anche un Nastro d’Argento come miglior attore esordiente. In seguito, l’attore vestì i panni del faccendiere di Cinecittà, Alberto Annovazzi, in “Bellissima” di Luchino Visconti, del 1952, recitando accanto alla grande Anna Magnani. Nel 1956, insieme a Delia Scala, prese parte alla commedia musicale dal titolo “Buonanotte Bettina”, di Garinei e Giovannini. L’attore recitò, poi, in “Un mandarino per Teo” del 1960, con Sandra Mondaini, Ave Ninchi e Alberto Bonucci e nel film “Il giovedì”, del 1964, diretto da Dino Risi.
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, Walter Chiari fu diretto dai principali registi della commedia italiana, come Steno per “Un giorno in pretura” del 1953; Mario Monicelli per “Donatella” del 1956 e Nanni Loy per “Made in Italy” del 1965. In parallelo, egli cominciò a lavorare nel mondo della televisione prendendo parte a numerose trasmissioni, tra cui “Canzonissima”, nelle edizioni del 1958 e del 1968, e nel 1958 apparve pure nel varietà “La via del successo”.
Gli anni Settanta, invece, segnarono una battuta d’arresto, anche per via dei problemi con la giustizia; ma Chiari si riscattò in “Romance” del 1986, tanto da ottenere il Premio Pasinetti e il Premio Ciak d’Oro al Festival di Venezia. L’ultimo suo lavoro fu per “Tracce di vita amorosa”, del 1990, di Peter Del Monte.
Come sappiamo, al successo, l’attore fece combaciare anche una vita sentimentale molto intensa, frequentando la miss Italia Lucia Bosè, l’affascinante Ava Gardner fino ad arrivare a quella che diventerà la madre di suo figlio, Alida Chelli.
Per chi non lo sapesse, nel 2012, è stata a lui dedicato una miniserie in due puntate, “Walter Chiari – Fino all’ultima risata”, di Enzo Monteleone e con Alessio Boni nel ruolo di protagonista.