Sabato 29 maggio ci lascia un grandissimo scrittore italiano: Paolo Maurensig.
Nato a Gorizia e, da diversi anni trasferitosi nelle vicinanze di Udine, Paolo Maurensig è morto a 78 anni. Un lutto per la letteratura e per la cultura mitteleuropea, di cui lui era espressione. Era un “narratore di storie e profondo conoscitore delle nostre genti e delle nostre terre – lo ricorda il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga – la sua eredità letteraria sarà tra i nostri ricordi più preziosi”.
Dopo aver compiuto gli studi classici, Maurensig lasciò la sua terra d’origine per trasferirsi a Milano, dove iniziò a lavorare nel campo dell’editoria. “La variante di Luneburg” è diventata presto un best seller internazionale, tradotto in tutto il mondo. Solo in Italia all’epoca erano state vendute 300 mila copie. Un successo calcato anche sui principali teatri italiani, grazie alla voce di Milva. Nel 2007 il suo romanzo d’esordio debuttò al Verdi di Gorizia, con una trasposizione teatrale che Maurensig riadattò con Walter Sivilotti pensando alla ‘Rossa’ della canzone italiana.
La musica, appunto. Un’altra delle sue grandi passioni che ispirò il successo di “Canone Inverso”, 200 mila copie vendute in poco tempo, da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Ricky Tognazzi. Anche in quest’opera si ripercorrevano alcuni elementi che avevano già decretato il successo della ‘Variante’: l’ambientazione mitteleuropea, il tema del viaggio, il gioco del destino che provoca incontri solo apparentemente casuali, il fascino tragico del talento coltivato con passione esasperata. Ma “non c’è niente di autobiografico – aveva spiegato l’autore – se non l’amore per la musica”.
Artista pluripremiato, nel corso della sua carriera ha pubblicato tra gli altri, “L’oro degli Immortali”, “Teoria delle Ombre” che gli valse il premio Cortina d’Ampezzo nel 2016 ,” Il diavolo nel cassetto”. Per Mondadori anche un volume dedicato al golf, sua altra passione: “Il golf e l’arte di orientarsi con il naso”. E ancora scacchi con “L’arcangelo degli scacchi – vita segreta di Paul Morphy”.
Il suo ultimo romanzo, appena consegnato all’editore Einaudi, uscirà dunque postumo. “Il quartetto Razumovsky” è il titolo del nuovo libro in cui torna ad occuparsi di musica ispirandosi in particolare a uno dei quartetti per archi op. 59 composti da Ludwig van Beethoven nel 1805-1806 su commissione del conte Andrej Kirillovič Razumovskij, ambasciatore russo a Vienna.
Fu direttore del Mittelfest, festival internazionale di cultura della Mitteleuropa e dell’Europa orientale di Cividale del Friuli, e assessore alla cultura nel Comune di Udine.
La variante di Lüneburg
Un colpo di pistola chiude la vita di un ricco imprenditore tedesco. È un incidente? Un suicidio? Un omicidio? L’esecuzione di una sentenza? E per quale colpa? La risposta vera è un’altra: è una mossa di scacchi. Dietro quel gesto si spalanca un inferno che ha la forma di una scacchiera. Risalendo indietro, mossa per mossa, troveremo due maestri del gioco, opposti in tutto e animati da un odio inesauribile che attraversano gli anni e i cataclismi politici pensando soprattutto ad affilare le proprie armi per sopraffarsi. Che uno dei due sia l’ebreo e l’altro sia stato un ufficiale nazista è solo uno dei vari corollari del teorema.
Gli amanti fiamminghi
Due amici di vecchia data partono insieme alle rispettive mogli per un viaggio in auto che, attraverso il Sud della Francia, li porterà in Catalogna. I protagonisti – il narratore e Jacopo – sono uomini di mezz’età, alle prese con nostalgia, bilanci e rimpianti; ma, se il primo è un autore di successo che ha ormai del tutto perso la sua vena creativa, il secondo sembra avere ancora un asso nella manica. Ed è proprio la sera della prima tappa del viaggio, in un incantevole villaggio della Costa Azzurra, che Jacopo si scopre: sta ultimando un romanzo. Il narratore lo sospettava – e lo temeva – da tempo, ma quel che non poteva immaginare è che il suo amico riuscisse là dove lui aveva sempre fallito: scrivere una storta d’amore. Il giorno seguente, mentre le mogli si recano con l’autobus al mercatino di Vence, Jacopo trascina l’amico in un’escursione sulle Gorges du Loup, dalla quale solo il narratore tornerà sulle sue gambe. Cos’è successo in quella manciata di ore? Nemmeno lui è in grado di rispondere, tutto è confuso e lacunoso nei suoi ricordi.
L’ultima traversa
In un piccolo paese vicino a Bolzano si è insediato da poco un parroco giovane e volenteroso. Aloiz Bauer ha ventinove anni, molta fede e un vizio: gli scacchi. Sopita, nascosta e combattuta durante gli ultimi anni di studi, la passione per il gioco torna prepotentemente nella sua mente dopo aver sfidato Daniel Harrwitz, un anziano signore (l’unico di tutto il paese in grado di giocare), all’osteria, davanti a una folla di curiosi. Harrwitz è un tipo solitario, ambiguo, taciturno e incredibilmente abile davanti a una scacchiera. Forse troppo per essere un semplice dilettante. Settimana dopo settimana, le sfide tra i due diventano un avvenimento nel paese. Sempre più ossessionato dal gioco padre Bauer si butta a capofitto nei manuali di scacchi e ben presto la sua fede vacilla sotto i colpi degli impulsi umani, tra la competizione con Harrwitz e le velate avances di una fedele che, nel segreto del confessionale, si dichiara innamorata di lui. Il contrasto tra la fede, gli scacchi e l’amore si fa quasi insostenibile fino a quando Bauer non viene convocato al capezzale del vecchio scacchista che sta per morire. Dopo aver ascoltato il racconto-confessione dell’uomo, al parroco non resterà che gettare nel fuoco la scacchiera e la tonaca.
Pimpernel. Una storia d’amore
Paul Temple è un giovane scrittore americano, riservato e ambizioso, in cerca dell’ispirazione per una nuova opera. E Venezia è una fonte inestinguibile per gli spiriti assetati di bellezza: le botteghe degli antiquari, la laguna, la luce magnificente, le vetrine con i liuti rinascimentali. In uno dei salotti cosmopoliti e artistici della città, Mr Temple incontra Miss Annelien Bruins, occhi azzurri e una spolverata di efelidi sulle guance, pare la musa di un preraffaellita. Tra passeggiate per le calli, dissertazioni sull’arte e persino una seduta spiritica, i due innamorati si mettono alla ricerca di un dipinto misterioso che custodisca la bellezza in sé e accenda la fantasia dello scrittore. Ma la bellezza, necessaria quanto la luce del sole, può accecare per sempre. Paul Temple decide di correre il rischio, del resto ha lasciato la patria subito dopo aver pubblicato il suo ultimo romanzo, “Pimpernel”, temendo un insuccesso. Annelien però ha un segreto, che rende lei infelice e il loro un amore impossibile.
Il gioco degli dèi
Chi è Malik Mir Sultan Khan? L’uomo misterioso di cui parla tutta New York, lo scacchista col turbante che ha battuto Capablanca, rimane un enigma per chiunque lo incontri. Si sa che è nato nella foresta del Punjab, dove ha imparato l’antica arte del chaturanga, si sa che una tigre lo insegue da sempre e che Mrs Abbott gli ha lasciato in eredità la sua Rolls-Royce. In bilico fra Oriente e Occidente, talento e strategia, karma e destino, la storia vera e immaginaria dell’umile servo che per un istante divenne re.
Il chaturanga è l’antenato indiano degli scacchi. Si dice che quando gli uomini sono concentrati su quelle pedine dalle strane forme animali dimentichino tutto, come se dalle loro mosse potesse dipendere la distruzione o la salvezza dell’intero universo. Apprenderne l’arte è un percorso impervio, ma non per Malik Mir Sultan Khan. Gli dèi, o il caso, gli hanno donato un talento naturale che lo porterà in breve tempo a diventare il piú imbattibile scacchista degli anni Trenta. Ma un dono divino può essere duro da sopportare, soprattutto per chi sa di essere destinato ad attraversare l’esistenza soltanto da spettatore. Nei suoi sogni di bambino è apparsa una tigre, che poi si è fatta reale portandogli via entrambi i genitori. Ma sarà quella stessa tigre a permettergli di entrare alla corte del maharaja che – notando la sua abilità nel gioco – lo condurrà in Europa a gareggiare nei piú importanti tornei di scacchi. Cosí il giovane servo, da molti considerato un idiot savant, arriverà ad affermarsi fino a battere l’ex campione del mondo Capablanca, intrecciando la propria storia con quella di un’Europa lacerata, ormai sull’orlo della Seconda guerra mondiale. Paolo Maurensig torna a muovere i suoi personaggi nell’universo affascinante e ricco di storie degli scacchi, regalandoci il ritratto sorprendente di un personaggio che ribalta continuamente l’immagine del campione, e i nostri pregiudizi occidentali.