in seguito ai recenti attacchi hacker filo-russi rivendicati dal gruppo NoName057(16) che hanno colpito diversi siti web italiani, tra cui quelli del Ministero dell’Impresa e del Made in Italy (MIMIT) e della Guardia di Finanza (GdF), Nicola Ferioli, Head of Engineering di Akamai ha commentato la vicenda:
“I recenti attacchi DDoS ai danni di siti web governativi e aziende italiane rappresentano una tendenza allarmante in materia di cybersecurity che si sta diffondendo in Europa e nella più ampia regione EMEA. Gli attacchi, attribuiti al gruppo di hacktivisti NoName057(16), segnalano un’escalation nella frequenza e nella sofisticazione delle minacce digitali che colpiscono la regione.
Una ricerca di Akamai conferma che le aziende europee stanno affrontando le minacce informatiche a un ritmo accelerato rispetto alle controparti globali, con attacchi sempre più persistenti, sofisticati e tempestivi.
Il fattore geopolitico è un elemento chiave in questa tendenza: i gruppi di hacktivisti, spesso motivati da ragioni politiche o ideologiche, mirano a colpire infrastrutture critiche per generare disservizi e instabilità, ma anche sfruttando le vulnerabilità esistenti che rendono questi sistemi bersagli accessibili. Questo approccio tattico sottolinea l’urgente necessità di strategie di difesa proattive e a più livelli.
Gli attacchi DDoS registrati in Italia, dimostrano come le minacce siano in costante evoluzione. Fortunatamente, le moderne soluzioni di cybersecurity, tra cui i Web Application Firewall, le piattaforme di protezione basate su cloud e i sistemi di rilevamento basati su ML, sono in grado di mitigare efficacemente tali attacchi prima che la continuità operativa venga compromessa.
Con l’avvicinarsi di cicli elettorali critici e di eventi internazionali di alto profilo, dare priorità a una solida infrastruttura di sicurezza informatica diventa non solo un requisito tecnico ma un imperativo strategico. Le organizzazioni devono riconoscere che gli investimenti in soluzioni di sicurezza scalabili non solo proteggono i sistemi critici, ma preservano anche la fiducia degli utenti e l’affidabilità dei servizi in un ambiente digitale sempre più ostile”.