La tradizione napoletana è ricca di arte e cultura ed è famosa in tutta Italia e non solo. Tutti sanno ad esempio che a Napoli sono state create alcune delle più celebri meraviglie culinarie, come la pizza, il babà, la pastiera e tanto altro ancora. Allo stesso modo, tutti conoscono la magnifica arte del presepe che ancora si conserva nei vicoli del centro storico, a San Gregorio Armeno. Il patrimonio culturale partenopeo riesce a essere divertente e a tratti anche malinconico, e trova la sua natura affascinante nella Smorfia, che rappresenta il nucleo di tutto un certo modo di vivere e pensare dei napoletani.
Con la Smorfia, che rappresenta un modo per legare il proprio destino a un numero fortunato, si può trovare una sacralità che riesce a rappresentare a pieno lo spirito dei napoletani, che con fede si affidano ai sogni e ai santi per sperare di superare le situazioni difficili. Come avviene, ad esempio, nell’intramontabile scena del duo Massimo Troisi – Lello Arena che chiede la grazia a San Gennaro, scena a cui hanno dedicato il C.I.O.E (Centro interdisciplinare opportunità espressive) di Bagnoli.
Oggi scopriremo qualcosa in più su questa fantastica tradizione, a partire dalla sua storia fino ad arrivare alle tante curiosità che la circondano.
La Smorfia napoletana e il gioco d’azzardo
La Smorfia è un dizionario che lega ogni vocabolo a un numero da 1 a 90 (che rappresentano i numeri del lotto). Il suo lato magico e mistico risiede nel fatto che è soprattutto il mondo onirico che viene tradotto, poiché spesso la Smorfia viene utilizzata per trasporre in numeri ciò che è stato sognato, con la speranza di trovare la combinazione giusta dell’estrazione del lotto. la smorfia napoletana dalla a alla z comprende tutti i vocaboli e perciò tutto può essere un numero.
Da anni questo metodo è utilizzato nella tradizione napoletana e non sono poche le persone che dicono di aver assistito a eventi magici secondo cui delle persone hanno vinto dopo aver tradotto un sogno in numero. Di solito, in questi sogni premonitori, i segni vengono donati da parenti andati o da personaggi sacri come la Madonna e i Santi.
Se siano storie inventate, strane casualità o siano il risultato di influssi magici nel sogno non lo sapremo mai, ma se c’è una certezza, essa è che la smorfia resterà un segno culturale ricco di fascino quasi oscuro, di cui Napoli è ricca.
La storia della Smorfia napoletana
A dare ancora maggiore mistero a questa incredibile tradizione napoletana è l’origine arcaica, che risale all’epoca greca. Il nome “Smorfia” deriva dall’antica divinità greca Morfeo, che si trasformava in oggetti e persone all’interno dei sogni per lasciare dei segni. Inoltre, la tradizione è sicuramente legata all’antica tradizione della Cabala ebraica, che lega ogni segno e lettera a un significato trascendente e metafisico. Infine, c’è chi trova un legame tra la pratica magica della Smorfia e il matematico e filosofo della Magna Grecia Pitagora, famoso per i suoi teoremi e per aver fondato una filosofia di pensiero che univa il “Tutto” al numero e che passò molti anni della sua vita nel Sud Italia.
Qualsiasi sia l’origine meravigliosa di questa antichissima tradizione, è riuscita a sopravvivere per molti secoli fino ad arrivare ai nostri giorni. Questo perché probabilmente è stato il feticcio utilizzato per dare un significato alle cose che non si riuscivano a capire, per sperare di comprendere l’ignoto, che ha sempre avuto dall’inizio dei tempi quel fascino sublime e oscuro, e che trova come degni rappresentanti per l’appunto i sogni, potenti illusioni che inquietano e affascinano gli esseri umani.
I numeri della Smorfia
Come abbiamo detto ogni vocabolo è legato a un numero, anche se esistono numeri più famosi perché legati a significati bizzarri. I significati più famosi dei numeri da 1 a 90 sono indicati dal gioco da tavola natalizio Tombola, presente nelle case di ogni napoletano. È da generazioni che nella tradizione napoletana ogni numero estratto durante una partita viene decantato attraverso il suo significato nella Smorfia, come ad esempio il 25 che rappresenta il Natale, il 33 che rappresentano gli anni di Cristo, il 90 che è la paura, il 48 che invece rappresenta il morto che parla e così via.
Non è molto difficile trovare qualcuno in una famiglia napoletana che sappia i significati di tutti i numeri della Tombola e che si propone di condurre le estrazioni. Una tradizione come questa, soprattutto in un periodo di festa come il Natale, rappresenta un modo per portare gioia e sorrisi ed è in grado di unire e legare interi gruppi di persone.
Conclusione
La storia della Smorfia è davvero profonda e ha conquistato un posto importante nella cultura napoletana, perché legata a significati mistici e a una sacralità che ben rappresentano il modo di essere di un intero popolo. La smorfia è un modo tutto napoletano di guardare con ottimismo agli eventi, nonostante le difficoltà e l’inquietudine di essere soggiogati da potenze superiori, come la forza di Dio, il Vesuvio e l’illusione dei sogni.