Riscatto doveva essere, e riscatto è stato: il Napoli reagisce al k.o. di San Siro, prima sconfitta stagionale in campionato, e batte a domicilio la Sampdoria con un gol per tempo.
L’avversario non era certo tra i più ostici, ma il timore che la partita con l’Inter avesse minato le certezze degli azzurri era legittimo, senza tralasciare il fatto che il commovente saluto agli ex doriani Vialli e Mihajlovic poteva rappresentare uno stimolo in più per i blucerchiati.
A rendere più complicato il match ci ha pensato Politano, facendosi ribattere da Audero un penalty concesso al Napoli dopo meno di 3′ per un pestone su Anguissa.
Gli uomini di Spalletti non si sono però scomposti, e dopo aver concesso un paio di conclusioni da fuori area su palle perse da Di Lorenzo, hanno ripreso con insistenza e continuità a cercare il gol del vantaggio, trovandolo al 20′ grazie al solito Osimhen.
Il centravanti nigeriano, bravissimo a sfruttare l’ennesimo cioccolatino sfornato da Mario Rui e a prendere in controtempo Audero, non si è però fermato, continuando a far ammattire la difesa doriana e costringendo a fine primo tempo Rincon a un fallaccio da ultimo uomo, con conseguente inevitabile e sacrosanta espulsione.
Nella ripresa il Napoli ha controllato il match senza correre rischi, pur risultando un tantino lezioso nella ricerca del raddoppio, arrivato comunque all’80’ grazie a un altro, ineccepibile rigore concesso per fallo di mano di Vieira.
La trasformazione di Elmas ha chiuso di fatto l’incontro e, poche ore dopo, il pareggio con rimonta finale della Roma sul Milan a San Siro ha regalato al Napoli il platonico titolo di Campione d’Inverno con due giornate di anticipo.
Gli azzurri, pur non ancora brillanti come nei primi 4 mesi della stagione, arrivano comunque rinfrancati all’attesissima sfida del “Maradona” di stasera (ore 20:45), contro i rivali di sempre della Juventus.
I bianconeri di Allegri, dopo un avvio di stagione disastroso culminato con l’eliminazione ai gironi di Champions, hanno infilato 8 vittorie consecutive in campionato, rifugiandosi in quello che sembra l’unico assetto tattico a loro congeniale, ovvero difesa a 3, catenaccio e contropiede.
Spalletti dovrebbe avere a disposizione ancora una volta l’intera rosa, compreso Kim, che il tecnico di Certaldo ha sostituito prudenzialmente nell’intervallo del match di Marassi per un indurimento al polpaccio.
Non sono previste grosse novità rispetto alla squadra scesa in campo al “Ferraris”: gli unici due ballottaggi per una maglia da titolare dovrebbero essere quelli tra Elmas e Zielinski a centrocampo, e tra Lozano e Politano in attacco.
Il Napoli è in leggero vantaggio nel computo dei 76 precedenti giocati in casa in Serie A, con 26 vittorie contro i 23 successi bianconeri.
È il pareggio il risultato che manca da più tempo a Fuorigrotta: il 2 Aprile 2017 fu Hamsik a vanificare il vantaggio juventino firmato da Khedira.
La Juventus ha espugnato per l’ultima volta il San Paolo due stagioni dopo: il 3 Marzo 2019 Pjanic ed Emre Can firmarono il doppio vantaggio bianconero, e a vanificare la rete della speranza di Callejon fu Lorenzo Insigne, che spedì sul palo il rigore del pareggio.
Il più recente successo azzurro risale alla scorsa stagione: l’11 Settembre 2021 furono Politano e Koulibaly a rimontare la rete di Morata, approfittando di due papere di Szczesny.
Al di là della storica rivalità tra le due squadre, a rendere la partita di stasera particolarmente sentita è il peso che il risultato avrà sul resto del campionato.
Una vittoria della Juventus terrebbe aperti i giochi, per la gioia non solo dei bianconeri ma di tutto il resto d’Italia, milanesi in primis.
Un pareggio lascerebbe il Napoli avanti con un buon margine, mentre un successo partenopeo, oltre a tagliare probabilmente fuori la Juve dalla lotta scudetto, costituirebbe un’ipoteca serissima per la vittoria finale, pur con un intero girone ancora da disputare.
Allegri e la Juventus, abituati a partite del genere, proveranno a mettere in scena il canovaccio visto tante volte a Napoli: aggressione iniziale alla ricerca del gol, su cui speculare per il resto dell’incontro.
Gli azzurri sono quindi chiamati a un autentico esame di maturità, in cui dovranno dimostrare di essere in grado di gestire la pressione che un match del genere porta con sé.
Spalletti e i suoi potranno contare su un “Maradona” sold-out, pronto a spingere i propri ragazzi all’impresa.
Maturità dunque, ma anche l’entusiasmo visto in questi mesi e il coraggio di chi non teme di realizzare i propri sogni: se il Napoli saprà sfoggiare queste doti, potrà regalarsi un’altra serata da ricordare.